Dalli al giornalista. Al Senato Pdl in testa, con al seguito anche un bel pezzo di Pd, ci si incarognisce contro i giornalisti per il reato di diffamazione.
Voglia di sangue, scrive Repubblica oggi. Il sangue è quello dei cronisti.
Che devono smettere di scrivere quello che scrivono. Questa è la sostanza del pronunciamento di un parlamento in cui allignano fior di inquisiti.
Ci provano da anni, in tutte le salse.
Intercettazioni? Far di tutto per non farle comparire più sui giornali.
Inchieste? Che se ne parli solo al momento del rinvio a giudizio.
Ecc ecc.
Ora l’accento è sulla diffamazione.
Multe enormi, ogni tanto rispunta il carcere, insomma è la museruola alla stampa italiana, rea di non aver dato una bella immagine del Palazzo.