Coglierò per te
L’ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l’hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
E’ un ritratto di te a trent’anni,
un po’ smemorata, come sarai allora.
Stasera Bernardo Bertolucci ha letto alla tv questa poesia di Attilio suo padre, dalla raccolta “Fuochi in novembre “ del 1932. La rosa bianca, la poesia di un ragazzo, insomma, che aveva solo 21 anni, Però Attilio Bertolucci si era ammalato di pleurite, quell’anno, e le poesie le scriveva a letto…Il libro uscì l’anno dopo, la recensione la fece Eugenio Montale.
Quella recensione ce la lesse in una mattinata di quasi cinquant’anni fa in un’auletta di Lettere a Pisa un altro poeta, un professore che ci sedusse allora con le sue lezioni magistrali sull’opera di Montale, soprattutto ricordo La bufera e altro…Si chiamava Silvio Guarnirei, era un comunista, a Lettere l’aveva portato Luigi Russo, aveva frequentato pensate un po’ da giovanissimo le Giubbe rosse a Firenze, il caffè di Montale, Gadda, Loria, Ferrata, Vittorini.. Bertolucci invece era arrivato dall’Emilia, aveva avuto come maestro Cesare Zavattini, più tardi sarebbe approdato a Roma. Silvio Guarnieri, di Feltre, aveva allora con sé a Pisa una delle sue tre figlie, Antonia (?), so che è stata lei poi a raccogliere un po’ delle sue opere disperse. Silvio Guarnieri infatti è morto vent’anni fa, un giorno che andava in bicicletta in giro per Treviso, aveva più di ottant’anni. Ricordo di averlo appreso con una stretta al cuore. Poeti di un’altra Italia….