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Bettona nei 166 scatti di Renato Morbidelli

Bettona, piccolo paese dell’Umbria tra Perugia e Assisi. E Renato Morbidelli, un giovane docente universitario. Più una macchina su un cavalletto (una Canon Eos 400D) che da una postazione fissa dall’alto – la casa di Morbidelli sulle alture di fronte al paese – ci restituisce Bettona in 166 scatti, uno al giorno, con la luce e col buio, tra i fuochi pirotecnici e quando piove, in ogni stagione dell’anno. Una prova di attaccamento e di bravura che Renato Morbidelli ha pubblicato con la casa editrice Tau di Todi e che viene presentato in Umbria in questo periodo (la presentazione a Bettona, in un bel giardino sulle mura, è stata molto affollata e ricca di spunti).

Il libro – I colori di Bettona, 230 pagine, 20 euro) è stato recensito dalla stampa umbra – su “Il Messaggero” e su Il Corriere dell’Umbria”.

Renato Morbidelli non è certo né Hokusai né Cézanne. Ma è mosso dallo stesso spirito con cui i grandi pittori citati si sono confrontati con qualcosa che era lì di fronte a loro, con tutte le mutazioni e i cambiamenti che monti come il Fuji o la Sainte Victoire possono avere avuto. E da questo punto di vista il lavoro su Bettona è altrettanto avvincente. Anche per chi non è mai stato nel piccolo paese che circondato da mura etrusche sorge su uno sperone in mezzo alla pianura che risale sui due opposti lati verso la città di San Francesco e verso il capoluogo umbro.

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