Franco Purini, ricordando oggi Renato Nicolini all’Acquario Romano nella serata a lui dedicata, ha messo il dito nella piaga: Nicolini contribuì come pochi altri a manomettere quella politica culturale del Pci che era sclerotica, retrograda, chiusa su se stessa e lo fece immettendo la politica culturale romana in un nuovo asset che guardava alle cose in divenire, quello che Simone Carella parafrasando Franco Cordelli ha chiamato il “meraviglioso urbano”.
Simone Carella, non da tutti apprezzato, ha invece insistito che con Nicolini si è finalmente andati oltre il pasolinismo e quella ideologia abbastanza retrograda che invocava il ritorno a un mondo agreste e quasi incontaminato che non esiste più. Ma guai a toccare Pasolini il santificato…
Tanti gli interventi oggi nella serata Nicolini all’Acquario, compreso quello di chi gli fu al fianco strettissimo all’assessorato dei primi anni ’80 e che – per dirla tutta – ha ricordato che quella fu una stagione di vere intelligenze e che oggi occorre ripristinare qualcosa di simile per andare avanti e uscire dall’acquitrinio in cui siamo immersi..
Marilù Prati ha letto infine il denso scritto di Nicolini su ciò che fu l’Estate Romana.
E su queste voci scorrevano stasera le immagini della vita di Renato, con molti richiami ai suoi viaggi compreso uno recente in Nordadfrica, ma fra tante fotografie devo ringraziare (Silvio Pasquarelli) per l’inserimento di una bella immagine in cui si vede Renato sorridente con a fianco una Marilù altrettanto sorridente. Lui ha in mano una copia del mio “La lunga notte dei Mille”. E allora, come non ricordare l’intervento straordinario che Renato fece pochi mesi fa duranta la serata dei Mille al Teatro Colosseo Nuovo leggendo un pezzo sul sindaco “garibaldino” Luigi Pianciani…