Padre Giuseppe Tedeschi, di Jelsi in Molise, ucciso a 42 anni nell’Argentina dei militari golpisti. IL suo corpo fu ritrovato crivellato da un centinaio di colpi, probabilmente di un mirtra sten in uso ai fascisti della Tripla A.
Alla Camera dei Deputati martedì una delegazione di parlamentari del Ps, comprendente Walter Veltroni e Francesco Tempestini più Narducci della connessione esteri, ha chiesto che la magistratura italiana proceda contro gli assassini di questo religioso molisano eliminato durante la dittatura della giunta Videla.
I parlamentari hanno anche chiesto al governo di aprire gli archivi delle ambasciate nei paesi latino-americani – Argentina in testa – che hanno subito queste terribili fasi delle dittature golpiste.
Padre Giuseppe Tedeschi è stato sequestrato nel gennaio del 1976 nella bidonville di Quilmes, a Buenos Aires, dove stava praticando la “teologia della liberazione”.
Il sacerdote giunto a 16 anni in Argentina, nel 1950, per ricongiungersi col padre emigrato, si era poi stabilito tra i più poveri dei poveri e nel quartiere Don Bosco Quilmes aveva organizzato molte attività di aiuto e sussistenza tra la popolazione: un pronto soccorso, una scuola (a casa sua), un “mercatino rosso” dei generi di prima necessità a partire dal latte. Si era battuto per garantire ai 40 mila di Quilmes l’acqua e per migliorare la viabilità del barrio.
Sequestrato da sei uomini (così spiega la Digos argentina in un documento ritrovato), gli stessi che l’avrebbero poi torturato e ucciso, fu ritrovato cadavere il 2 febbraio del 1976 a La Plata.
In Argentina , ha ricordato Jorge Ithurburu dell’Associazione XXII Marzo, ci sono due cause aperte su Padre Tedeschi: nel procedimento di Almiron Rodolfo sono state chieste dal fiscal informazioni su Padre Tedeschi, inoltre a La Plata l’avvocato Erman Navarro ha inserito Tedeschi tra le vittime su cui indagare.
La promozione di un’iniziativa giudiziaria in Italia non contraddice queste inchieste.
Padre Tedeschi fa parte delle 1600 vittime “italiane” tra i 30 mila desaparecidos d’Argentina.
Ultima nota: intanto i nietos che hanno ritrovato la propria identità – i giovani ormai ultratrentenni che appena nati furono sottratti ai loro genitori poi ammazzati e “passati” a famiglie legate al regime – sono saliti a 106.