Roba da far resuscitare Daniele da Volterra che mise i mutandoni ai nudi della Cappella Sistina su ordine del Papa. Stavolta è Facebook che censura addirittura il New Yorker per una vignetta con una Eva a seno nudo. Ne è nato il primo “nipple-gate” del social network, in crisi ora per lo squallido oscuramento di due miseri capezzoli….
Facebook censura il The New Yorker, rivista americana che dagli anni Venti pubblica reportage, saggi, narrativa, commenti politici e anche satira. Colpa di una deliziosa – e per la verità, innocua – vignetta satirica che ritrae Adamo ed Eva sotto l’albero delle mele. Il disegnatore Mick Stevens aveva ritratto lei in topless, il che è abbastanza ragionevole ma non per Facebook, che non consente la pubblicazione di materiale pornografico e impone alcuni limiti per la visualizzazione di un corpo nudo. Sapere quali è piuttosto complicato anche se nelle linee guida rese note a febbraio sono stati menzionati come contenuti proibiti i capezzoli femminili. Quelli maschili, a quanto pare, non creano alcun problema.
Eva era quindi scandalosa e la pagina Facebook del New Yorker ne ha pagato le conseguenze: lunedì è stata chiusa. Quando è tornata on line della vignetta non c’era più traccia, sostituita da una versione puritana della stessa con i personaggi vestiti di tutto punto. Una risposta ironica a una censura assurda. Inoltre, sul suo sito web la rivista ha chiesto ai lettori di riconoscere i capezzoli di Eva dalle mele dell’albero della conoscenza: un esercizio praticamente impossibile.
Il “Nipplegate”, ovvero “Lo scandalo dei capezzoli”, è rimbalzato sulla rete accostato ad altri celebri casi di censura. Un anno fa un artista danese si vide bannare l’immagine del profilo sulla sua pagina Facebook: aveva scelto “L’Origine du monde” di Gustave Courbet. E poi ci furono le mamme in rivolta per essere state costrette a togliere le fotografie dell’allattamento. Da parte sua, Facebook minimizza: la foto sarebbe stata bloccata per sbaglio. Questa però non è la prima volta che il social network commette errori del genere. E infatti, la rivista francese Les Inrocks ha titolato: ” Nipplegate: Facebook è (davvero) troppo pudica?”
E se pubblicassimo tutti su Facebook il Courbet “orizzontale”?