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50 milioni di indiani in sciopero contro l’ingresso dei supermercati Carrefour, Walmart e Tesco

Rivolta in India contro una misura “liberalizzatrice” del governo Singh che apre la strada all’ingresso dei supermercati stranieri come Tesco, Carrefour e WalMart. Cinquanta milioni i partecipanti alla protesta, governo in difficoltà.

Saracinesche abbassate e trasporti bloccati in tutta l’India per uno sciopero dei piccoli commercianti, decisamente contrari a una proposta di riforma che spianerebbe la strada alle grandi multinazionali straniere della grande distribuzione, come WalMart, Tesco e Carrefour. Allo sciopero partecipano anche gli autisti degli autobus e dei mezzi pesanti, per protestare contro il previsto aumento del 12% del prezzo del gasolio. La riforma era stata già rinviata una prima volta nel dicembre 2011, fermata dall’opposizione politica ma soprattutto dalla collera popolare. Il premier, Manmohan Singh, ha reintrodotto il testo questa settimana nel quadro di un’ampia serie di misure volte a stimolare l’economia, in forte decelarazione. Un partito chiave della coalizione di maggioranza di Sonia Gandhi ha annunciato il ritiro della propria delegazione ministeriale e del sostegno in Parlamento. Molti osservatori prevedono elezioni anticipate.

Per tutta la giornata di giovedì sono previste manifestazioni a Nuova Delhi e in altre grandi città del Paese, con l’eccezione di Bombay. La confederazione sindacale che riunisce circa 10mila sigle sindacali indiane, la Confederation of All India Traders (CAIT), calcola che 50 milioni di negozianti prenderanno parte all’agitazione.

La polizia ha arrestato dozzine di manifestanti che hanno occupato la principale stazione di autobus nell’Andhra Pradesh. A Bangalore, ai 3500 impiegati di Intel e i 10mila di Cisco è stato chiesto di lavorare da casa.

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