Dopo la nuova tragedia del mare, i progressisti del Parlamento europeo chiedono alla Commissione Ue di far luce sugli accordi tra Italia e Libia.
Per il ministro Cancellieri “con Tripoli solo un accordo verbale per il pattugliamento delle coste”. Sulla tragedia ammonisce: “ancora non ci sono riscontri”.
Immigrazioneoggi, 13-07-2012
L’eurodeputata del Pd Rita Borsellino ha presentato, insieme ad altri deputati del gruppo S&D (socialisti e democratici), un’interrogazione alla Commissione europea per fare luce sullo stato dell’arte dell’accordo bilaterale tra Italia e Libia e per chiedere di attivare in tempi rapidi azioni di cooperazione internazionale da parte dell’Unione che possano assicurare il rispetto dei diritti umani e fermare le tragedie sulle rotte dell’immigrazione nel Mediterraneo.
“L’ennesima tragedia nel Canale di Sicilia dimostra che gli accordi tra Italia e Libia non sono sufficienti a garantire il rispetto dei diritti umani” ha dichiarato la componente della commissione Libertà civili, Giustizia e Affari interni del Parlamento europeo.
Sulla vicenda è intervenuta ieri, ai microfoni di Radio Rai, il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. Con Tripoli c’è un “accordo verbale” sul “pattugliamento misto” delle coste ha sottolineato la titolare del Viminale, pur precisando che “non ci sono riscontri ufficiali” sull’ultima tragedia dell’immigrazione che ha registrato la morte di altri 54 migranti. “Per ora – ha ribadito Cancellieri – c’è un accordo verbale che prevede la possibilità di collaborazione nel rispetto dei diritti umani”. Sul fatto che la Libia non riconosca le condizioni di Ginevra ’51, la Cancellieri si è detta convinta che “il discorso si riaprirà