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Il governo “elimina” la Sala Stampa Italiana. E garantisce quella Estera…

Il governo chiude la Sala Stampa Italiana a San Silvestro (nella foto il palazzo). I tagli non sono applicati però alla Sala Stampa Estera. Morale: decine di giornalisti di testate italiane a rischio, garantiti i giornalisti stranieri. Qui di seguito la protesta dell’Associazione stampa romana:

L’Associazione Stampa Romana esprime tutta la sua più profonda
preoccupazione per le recenti decisioni del Ministero dello Sviluppo
Economico, che ha dimezzato il personale in servizio presso la Sala Stampa
Italiana, di fatto riducendo drasticamente l’orario di apertura di una sede
che, da quasi un secolo, offre assistenza ai giornalisti  che lavorano
nella Capitale per testate non romane e che ora vedono gravemente
pregiudicata la possibilità di svolgere il loro lavoro. La decisione del
Ministero mette a rischio l’esistenza stessa della Sala Stampa
ipotizzandone la chiusura definitiva per il prossimo dicembre. E’ bene
ricordare che nella Sala Stampa Italiana, nel 1943, fu ricostituto il
sindacato dei giornalisti, la FNSI, che era stato sciolto dal fascismo, e
sempre qui nel 1945 fu definita la struttura della neonata Agenzia Ansa.
La decisione del Ministero – inoltre, ed è più grave – mette a rischio
molte decine di posti di lavoro tra i giornalisti ed appare ancor più
incomprensibile se rapportata all’ attenzione dedicata invece alla Sala
Stampa Estera che non viene toccata da tagli nonostante la crisi e la
spending rewiev: con il risultato che il governo sembra non tutelare, né
garantire, i lavoratori italiani, ma soltanto i giornalisti stranieri.
L’Associazione Stampa Romana si augura che il ministro Corrado Passera voglia farsi carico di trovare al più presto una soluzione al problema evitando così la perdita di ulteriori posti di lavoro  in una categoria,  come quella giornalistica, già colpita pesantemente dagli stati di crisi aziendali
delle testate giornalistiche italiane.

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