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Processo Rostagno: colonnello Dell’Anna, che indagini faceste sulla mafia? “Nessuna”. L’ufficiale delle illazioni su Lotta Continua mostra in aula il vuoto della sua montatura

31° udienza del processo per l’omicidio di Mauro Rostagno, Trapani, Aula Falcone. Oggi il colonnello dei carabinieri Elio Dell’Anna, che come capitano comandava negli anni ’90 il reparto operativo di Trapani, ha detto di aver probabilmente frainteso le parole del giudice istruttore Lombardi. Insomma non è vero che Lombardi avesse ipotizzato un legame tra l’omicidio del commissario Calabresi e quello di Mauro Rostagno. Dell’Anna allora invece sostenne di sì. Lombardi disse però di non conoscerlo. Oggi Dell’Anna ha mostrato di nuovo il vuoto su cui aveva costruito la sua pista. E quando gli è stato chiesto: che indagine avete fatto sulla mafia? La risposta è stata: nessuna.

Ecco di seguito l’Ansa e il resoconto dell’udienza fatto come al solito da Rino Giacalone direttamente dall’aula.

CRO:MAFIA
2012-06-13 11:56
MAFIA: ROSTAGNO; DELL’ANNA,FORSE INCOMPRENSIONI CON LOMBARDI
UFFICIALE CC SOSTENNE COLLEGAMENTO CON DELITTO CALABRESI
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(ANSA) TRAPANI, 13 GIU – “Può anche darsi che ho capito in un modo ed il giudice Lombardi si è espresso diversamente”. Il colonnello dei carabinieri Elio Dell’Anna, negli anni Novanta comandante del Reparto operativo di Trapani, non esclude che il contenuto della sua relazione – in cui si evince che il giudice istruttore di Milano, Lombardi (che si occupava dell’omicidio Calabresi), gli riferisce che possa esserci un collegamento tra l’omicidio di Mauro Rostagno ed il commissario Calabresi – possa non essere corretta. L’ufficiale dell’Arma oggi ha deposto in Corte di Assise a Trapani nell’ambito del processo per l’uccisione del giornalista e sociologo, assassinato a Valderice la sera del 26 settembre 1988. Due gli imputati: il boss Vincenzo Virga, accusato di essere il mandante e Vito Mazzara, ritenuto dagli inquirenti uno dei sicari. Nella relazione, Dell’Anna, scrisse che “Mauro Rostagno era a conoscenza delle motivazioni del delitto Calabresi”. Lombardi ha sempre smentito la circostanza di aver parlato di collegamenti tra i due delitti con Dell’Anna. Oggi l’ufficiale dell’Arma non ha escluso che possa esserci stata un’interpretazione non corretta di quanto gli avrebbe riferito il giudice istruttore Lombardi. Dell’Anna ha detto di non ricordare se avesse una delega, un mandato, per andare a parlare con il giudice Lombardi. Il pm, Gaetano Paci, ha ipotizzato che l’incontro tra Dell’Anna e Lombardi, probabilmente, sia avvenuto in “dispregio delle procedure”. (ANSA).
YDL/ S0B QBXB

31° udienza

In attesa che il consulente prepari la sua deposizione entra l’altro teste, colonnello Elio Dell’Anna ex comandante nucleo operativo Trapani dei carabinieri
Il col. Del’Anna descrive ciò che fece seguendo una ipotesi, ipotesi ripete investigativa, che lo condusse a Milano a parlare con il giudice Lombardi che seguiva le indagini a Milano per il delitto Calabresi. “Ci scambiammo delle idee, concordammo che l’ipotesi investigativa che collegava il delitto Rostagno alle indagini sul delitto Calabresi che vedeva sotto accusa allora i vertici di Lotta Continua….riportai quelle “impressioni” in un rapporto….adesso sta rileggendo il rapporto per rispondere alle domande della difesa….
Dell’Anna….”Noi dovevamo vedere se poteva essere giusto collegare i due delitti, Calabresi e Rostagno… Concordammo che sull’ipotesi si poteva lavorare…
Lombardi però smentì il contenuto di ciò che aveva scritto Dell’Anna….”Ribadisco che sostanzialmente il dott. Lombardi mi disse che il fatto poteva inquadrarsi in quel modo…Certo non avevo un registratore, tornato scrissi subito il rapporto rispetto al mio ricordo…” “Lombardi mi parlò di un avvocato che aveva chiesto un colloquio riservato per parlare di questa vicenda..”. L’avvocato è Giuliano Pisapia (attuale sindaco di Milano)…..
“Lombardi mi disse che aveva avuto un abboccamento con l’avv. Pisapia che gli disse che Rostagno voleva un incontro riservato”…
……Influisce sullo scritto che ho presentato alla procura ciò che avevo appreso leggendo le carte del pentito Marino….(pentito caso Calabresi)
“Io non mi potevo inventare queste cose…dell’omicidio Calabresi non sapevo nullla…mi sono mosso perché la Procura mi chiese di verificare se quei due omicidi Rostagno e Calabresi potevano essere collegati….”.
Pm Paci: “Noi oggi stiamo discutendo di un atto che il suo estensore definisce pro pemoria…..che contiene dichiarazioni apprese da un terzo soggetto che non è indicato come qualifica e questo sta avvenendo in violazione del codice che impedisce che un ufficiale di polizia giudiziaria possa riferire di dichiarazioni resi da terzi….E quindi mi oppongo a che l’esame del col. dell’Anna prosegua così come la difesa lo sta conducendo…”.
L’avv. Galluffo chiede di acquisire il pro memoria con l’accordo delle parti….Domanda su Leonardo Marino…..”Parlò di struttura illegale di Lotta Continua?”
“Si”, risponde l’ufficiale dell’arma.
Nel rapporto è scritto che “Rostagno voleva dire la verità sul delitto Calabresi”….L’avvocato domanda cosa sa sul conto di Chicca Roveri e Cardella….
“Mi sto rendendo conto che c’è un errore di fondo da parte mia, io scrivo che queste notizie provengono dal mio colloquio con il giudice Lombardi, ho scritto quello che io ricordo, probabile che non ricordavo tutto in maniera perfetta…”.
Il teste non risponde e si sofferma sul lavoro….in questo appunto manca l’evidenza che questa era una ipotesi investigativa in mezzo ad altre ipotesi investigative….mafia, contrasti dentro Saman… “Stiamo parlando del 1992, erano momenti particolari, in questo contesto il reparto operativo di Trapani ….io non ricordo se Roveri e Cardella sapevano tutto sul delitto Calabresi. Se me lo disse Lombardi o fu una mia deduzione rispetto a quel colloquio….oggi debbo dire che quella era una impressione che derivava da fatti oggettivi che però non so indicare….l’appunto è stato scritto in base al colloquio con Loimbardi con il pentito Marino, dall’esame delle carte che avevo fatto…lavoro di deduzione e di impressioni…”.
Pm Paci….d’accordo con l’acquisizione “per quello che vale”…Avv. Miceli si oppone all’acquisizione…La corte lo acquisisce con i limiti di utilizzo a proposito delle dichiarazioni rese da terzi…
Domande dei pm Paci e Del bene:
Paci: “Esisteva una delega per questa sua attività? “
“Presumo che sia un accordo verbale…L’accordo fu con il pm Franco Messina….Dovevamo verificare se c’era un collegamento tra Calabresi e Rostagno tra i due delitti…non ricordo da cosa nacque questa esigenza investigativa…”.
“La delega era quella di andare a parlare con un altro magistrato?”…..
Paci chiosa che se è così la cosa è parecchio inedita.
E se c’è una delega lei svolge un colloquio informale?…….Pm Paci contesta la conduzione di questa attività…..
“Io avevo detto al pm Messina di incontrare personalmente il giudice Lombardi per approfondire la cosa”……”Cosa era una prescirzione medica” chiosa ancora il pm Paci…”Ma fu una iniziativa sua di parlare con Lombardi?
“Escludo, io non conoscevo questo giudice, sicuramente me lo ha detto il dott. Messina, non ricordo se per iscritto o a voce…
“Non sapevo chi fosse Lombardi mi sono appoggiato con i colleghi del Ros di Milano che mi hanno fatto incontrare il dott. Lombardi….tutto quello che ho scritto deriva da quegli incontri…io non sapevo nulla su Lombardi e Calabresi fino a quel momento..”..
L’avv. Galluffo dice che c’è una delega datata del 2 dicembre 1992…..”Ma è una delega successiva”, spiega il pm Paci, “avvocato lei sta confondendo le carte”….
Interrogatorio di Marino? “Non ricordo bene se c’era l’avvocato…..presso i carabinieri ci sono le carte…si può leggere…..Dal pro memoria del 4 novembre emerge che lei non l’ha interrogato ma si è limitato a trasmettere verbali di interrogatorio di Marino fatti dal giudice Lombardi..”, contesta il pm Paci.
“Probabilmente è andata così ma successivamente non escludo che posso averlo interrogato con una delega specifica…non ricordo da dove ho preso questi atti…credo dai colleghi, non credo che me li abbia dati il dott. Lombardi…”.
E questo prelievo di documenti era stata autorizzato dal giudice Lombardi? “Non ricordo”…..C’è troppa confusione sulla conduzione di questa indagine sostiene ancora il pm che anticipa che chiederà l’esame del giudice Lombardi…
“Il tenente Galletta mi accompagnò dal dott. Lombardi…poi tornai dal dott. Messina e gli dissi di parlare con Lombardi…”.
Vogliamo capire se quello che il teste ha scritto deriva da fatti acquisiti dal giudice Lombardi o da una summa di sue conoscenze…….Così il Pm Paci
La Corte ammette domande e sollecita il teste ad essere chiaro.
“Quello che ho scritto secondo me deriva da indicazioni del dott. Lombardi..”.
“Ma lei ha parlato di commistioni di elementi?” “ Sono vicende che mi hanno visto coinvolto in un procedimento penale….Io scrivo quello che secondo me mi ha detto il dott. Lombardi…proprio perché è importante invito il pm di Trapani ad andare dal dott. Lombardi….se la domanda è se quello che ho scritto me lo ha detto Lombardi rispondo di si, io ho scritto quello che “penso” mi ha detto il dott. LOmbardi
E Lombardi le disse da dove nascevano queste sue convinzioni? “Lombardi era esperto di terrorismo e lotta continua,  il maggiore esperto….e quindi fa dedurre che le sue conoscenze derivano da questa esperienza…
Ma glielo disse in modo netto che il delitto Rostagno sia maturato dentro Lotta Continua?”Io riporto quello che in quel momento mi sembra di avere capito dal dott Lombardi….Sono convinto che Lombardi mi disse una convinzione generica…l’unica cosa specifica che mi riferì, mi disse che Rostagno dentro Lotta Contunua era contro ogni forma di violenza…ma non ricordo se me lo disse Lombardi o il pentito Marino…”.
Paci osserva che il colloquio rigaurda un giudice istruttore che si stava occupando di fatti importanti e un ufficiale dei carabinieri che non si occupa di quelle indagini…e Lombardi secondo questo racconto avrebbe svelato dei segreti istruttori? Dell’Anna ribadisce: “Le cose che ho scritto derivano da quel colloquio…non posso essermele inventate…”.
Lei scrive…”Rostagno aveva rotto con i suoi compagni di Lotta Continua e forse voleva dire la verità….Da dove deriva?”
“Lombardi mi aveva detto che c’era un avvocato che aveva chiesto un incontro con lui riservato e Rostagno voleva parlare del delitto Calabresi…”.
Pm Paci chiede però il dato di fatto: da dove si deduceva quello che lui ha scritto?….”Ma deve chiederlo al dott. Lombardi, io ho scritto quello che mi ha detto il dott. Lombardi…”.
Lei scrive Cardella e Roveri sanno tutto sul delitto Calabresi e su quanto Rostagno voleva dire? ..”.Non ricordo se me lo ha detto il dott. Lombardi…”. Legge il pro memoria….”Sì, leggo che me lo ha detto il dott. Lombardi …..se ho scritto così così è”.
Avv. Esposito…”Lombardi le disse a che punto erano le indagini sul delitto Calabresi?” “ Non glielo chiesi, non me lo disse, non credo che ne abbiamo parlato”. “Roveri e Cardella sapevano tutto?” “Non ricordo se me lo disse proprio Lombardi…”.
C’è una fonte che informalmente ha dichiarato tutto questo….Lo dice a lei, così scrive il dott. Lombardi? Ci dica questa fonte le è stata detto chi è? “No, mi ha detto c’è una fonte….”.
“Il colloquo avvenne tra me e il dott. Lombardi nella sua stanza…eravamo da soli”.
“Messina lasciò l’indagine e passò al dott. Palmeri, credo che il dott. Palmeri andò a Milano e credo che abbia sentito il giudice della Corte di Appello di Milano che aveva giudicato Calabresi…Non ricordo se il dott. Palmeri la sentì…Quello che ricordo io è che il dott. Palmeri la seguì questa indagine non so con quali esiti….ma la seguì…”.
Pm Del Bene….”Lei per questa vicenda ha subito un processo penale…”. “Questo mio pro memoria uscì su Espresso e Panorama, il dott Lombardi smentì di avere parlato con me e Adriano Sofri denunciò sia me che il dott. Lombardi per calunnia….Sono state fatte le indagini da procura di Caltanissetta perché credo fu indagato anche il pm Messina per questo e le indagini di Caltanissetta si è appurato che il colloquio c’è stato e Lombardi diceva che non mi conosceva. Hanno indagato i Ros di caltanissetta e acquisito diversi documenti e Lombardi si ricordò di avere parlato con me non proprio nei termini che io riporto in questo pro memoria…Questa indagine fu archiviata, non ci fu il processo…”.
Pm Del Bene chiede: “Nel 1992 quali indagini furono fatte per approfondire pista mafiosa?” “Da parte del mio reparto nessuna indagine”, risponde il col Dell’Anna.
Sulla pista mafiosa non mi sono state fatte deleghe…..Garofalo ( Procuratore di Trapani) mi fece una delega sulla cosiddetta pista interna….”. “La pista mafiosa fu esclusa?” “Non ho ricevuto deleghe in questo senso dalla procura”.
Avv. Carmelo Miceli….”Per indagini delitto Rostagno è stao mai sentito come persona informata dei fatti?” “Fui sentito per la denuncia di Sofri dalla procura di Caltanissetta”. “E’ stato mai sentito dal procuratore di Trapani Garofalo?” “ No, non mi pare, ho lavorato con il dott. Garofano”.  “Lei ha detto che Lombardi lo smentì?” “Sofri mi denunciò perché Lombardi aveva detto che non mi conosceva”.  “Lei ha mai saputo delle dichiarazioni del dott. Lombardi?” “ No…”. “Le risulta che il dott. Lombardi ha smentito la frase da lei scritta a suo nome che il delitto Rostagno era da collegare a Lotta Continua?” “Non lo so”, risponde il teste….”Non ho mai preso atto delle dichiarazioni di Lombardi”. L’avv. Miceli chiede di acquisire verbali di sommarie informazioni presso procura di Caltanissetta “perché a noi risulta che il col. Dell’Anna conosce le dichiarazioni di Lombardi”. L’avv. Miceli evidenzia che nella richiesta di occ del cosidetto codice rosso una parte corposa è dedicata a questi fatti e da lì’ si legge che il col. Dell’Anna conosce le dichiarazioni del dott. Lombardi…..”Non ricordo, avvocato”, risponde Dell’Anna….”Non ricordo di dichiarazioni che mi sono state contestate.”.
L’avv. Galluffo si oppone all’acquisizione di queste carte….L’avv. Miceli osserva che si sta parlando di un documento che di fatto è nella disponibilità di tutti….
Il presidente della Corte chiede all’avv. Miceli che metta a disposizione della corte questi verbali…..è una attività integrativa ….
Dell’Anna: “Io non ricordavo che mi avevano letto queste dichiarazioni…ma se è scritto lì non escludo….io non me lo ricordo ma c’è scritto che il giudice mi ha letto quelle dichiarazioni sarà così…”.
“Però il contenuto non lo ricordo”. L’avv. Miceli….”Le fu letto che il dott Lombardi dichiarava di smentire il contenuto del suo pro memoria?” “Io ricordo gli interrogatori, la denuncia di Sofri, ricordo che il procedimento fu archiviato….tutto il resto non lo ricordo”. “Vista l’importanza?”, chiede Miceli. “a non lo ricordo”. L’avv. Miceli informa la corte che farà delle domande su questi verbali che probabilmente susciteranno la risposta di non ricordo ma devo farlo…
L’avv chiede: “Lombardi negò di avere mai parlato di collegamento tra delitti Calabresi e Rostagno?” “Non ricordo, ma questo cozza con il contenuto del mio pro memoria ma le cose che ho scritto allora non posso essermele inventate”.
Il presidente chiede se questi verbali richiamati siano nel fascicolo del pm….Paci risponde che nel fascicolo del pm ci sono due verbali di sit del col Dell’anna, 18 agosto 1996 e 26 settembre 1996 al pm di Trapani, al procuratore Garofalo….Dell’Anna risponde: “Non me lo ricordo proprio”. Poi c’è un sit del dott Antonio Lombardi del 20 settembre 1996 sempre sentito dal procuratore Garofalo…
La Corte sospende l’udienza per acquiisire questi verbali e procedere alle contestazioni…
Il pm Paci produce i verbali chiesti dalla Corte.
Tutti sono in aula….studiano e leggono i verbali prodotti dal pm che smentiscono il pro memoria del col. Dell’Anna……si legge in attesa delle domande da fare al teste
L’avv. Galluffo concede consenso al transito di tutte le sit che riguardano la testimonianza di Dell’Anna e Lombardi (verbale sit 26 sett 1996, sit di Lombardi 20 sett 1996).
Il teste viene congedato.

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