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Negazionisti, divelto in via Garibaldi a Roma un altro sampietrino della memoria

Negazionisti di nuovo in azione. Divelto nottetempo un altro “sampietrino della memoria”. La stolpersteine portata via era stata posizionata nel gennaio 2011, a pochi metri dall’entrata di un alto comando dei carabinieri a Trastevere. Per la terza volta a Roma oltraggiate le pietre della memoria. Dopo Monteverde, in cui furono imbrattate le pietre in ricordo dei familiari di Piero Terracina, e poi  dopo l’asportazione delle tre pietre per le sorelle Spuizzicvhino in via Santa Maria in Ponticelli l’insulto è stato messo a punto ora in via Garibaldi all’altezza del civico 38, dove la “pietra d’inciamnpo” ricordava il falegname antifascista Augusto Sperati.

Non è stata un’azione improvvisata e frettolosa. I negozionisti infatti non solo hanno estratto dal marciapiede  il sampietrino in ottone ma nel buco del marciapiede hanno poi inserito un sampietrino ordinario che evidentemente si erano portati dietro. A cinquanta metri ci sono due telecamere del Comando interregionale “Podgora” dei carabinieri, si spera che abbiano inquadrato qualcosa. La scomparsa del sampietrino è stata denunciata da un condomino del palazzo che ha provveduto ad avvertire la sede nazionale dell’Aned , l’associazione dei deportati.

”Augusto Sperati era un falegname trasteverino  – spiega Eugenio Iafrate dell’Aned -, aveva 63 anni, era un antifascista e fu arrestato nel dicembre del ’43. Il  4 gennaio del ’44 fu deportato nel lager di Mauthausen dove sul braccio gli fui impresso il numero 42197. Il 15 luglio del ’44 risulta eliminato nel Castello di Hartheim, dove i nazisti portavano avanti il loro progetto di sterminio sui disabili e gli ammalati, il piano per l’eutanasia e l’eugenetica. La pietra che lo ricorda è stata posta la mattina del 12 gennaio di un anno fa, fa parte della posa di 54 pietre d’inciampo in cui sono compresi anche tre deportati politici come Sperati”. L’Aned è Arte in Memoria, l’associazione che cura l’operazione “pietre d’inciampo, hanno emesso un comunicato di denuncia.

Paolo Brogi

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