Sono le donne di Binah a aver vinto le elezioni nella Comunità ebraica romana. Le donne di Binah, con le loro 17 candidate contro i 20 del gran listone destra-sinistra, premiate da un’affermazione senza precedenti per un soggetto nuovo al suo primo turno: 8 elette. Più di qualunque altro raggruppamento, a partire da Per Israele del presidente della comunità ebraica romana che si è fermato a soli 7 eletti.
Nel dettaglio le donne di Binah hanno avuto 8 elette (sui 20 da eleggere), contro il resto del listone unico e cioè i 7 di Per Israele di Riccardo Pacifici, i 3 di Azad di Victor Magiar, il singolo di Sassun, più l’ex presidente Renzo Gattegna super-partes.
Otto elette e un 39% di voti sono certamente un successo clamoroso per una lista nuovissima di zecca, decisamente controcorrente che ha evidentemente attirato simpatie oltre i confini della lista femminile, certamente premiata dall’essere l’unica nota divergente in un panorama di generale concertazione.
Sabrina Coen, Silvia Mosseri e Ruth Palmieri – le prime tre elette – guidano così un gruppo di donne che elette per il consiglio nazionale dell’Ucei (un parlamentino di 52 membri di cui venti eletti a Roma) rappresentano una novità destinata a farsi sentire anche nel futuro a Roma. Con le due donne elette nel listone portano al 50% la rappresentanza femminile romana, che è un altro elemento da tener presente.
In un mondo come quello ebraico segnato spesso dalla tradizione e su alcuni versanti dalla conservazione questo plotone di elette andrà seguito con attenzione.