Palazzo Ducale a Sant’Arpino (Caserta) ha ospitato domenica mattina un’articolata discussione sui Mille, il Risorgimento, il Regno delle Due Sicilie ed oggi. Occasione la presentazione grazie agli amici della Pro Loco, Aldo Pezzella e l’ex sindaco Giuseppe dell’Aversana, del libro “La lunga notte dei Mille” .
L’iniziativa è partita da Sant’Arpino, paese dell’atellano accanto ad Aversa, con i suoi 1 2 mila abitanti e le sue tradizioni democratiche. E’ stato Aldo Pezzella a contattarmi per questo incontro. Un incontro che ha visto oggi la sala piena, oltre settanta persone, interventi dal pubblico, insomma una discussione civile ed interessante. Con relative stigmatizzazioni della piemontesizzazione del Meridione dopo la Spedizione e difficoltà sul riconoscere la ontà dello slancio garibaldino alla fine riconosciuto e fatto proprio.
Anche perché – come ha riportato l’ex sindaco Dell’Aversana – Sant’Arpino sta riscoprendo il suo garibaldino, Giuseppe Macrì di Messina che solo dopo il 1903 decise di insediarsi nel Palazzo Ducale da lui acquistato per poco più di 10 mila lire. Intgeressante nel locale cimitero il luogoi sepoltuira ddel Macrì: una torre cilindrica in mattoni dentro la quale è stato ricasvatyo un tempietto a triangolo isoscele all’interno del qualew cìè un busto del Macrì.
.All’incontro di Sant’Arpino oltre ai rappresentanti del comune era presente anche l’insegnante Maria Grazia Fiore della Pro-loco di Caiazzo.
E qual è stata la scoperta più importante? Scoprire un paese di quel territorio sconvolto dalla guerra della monnezza che invece vanta una tradizione culturale e un dibattito adeguato. Non è poco di questi tempi.
(le foto sono di Andrea Brogi)
Segnalo infine questa recensione apparsa su Pupia, un peridico locale campani, su
http://www.pupia.tv/santarpino/modules.php?name=News&file=article&sid=2370