Tunisia tra America e Qatar
Verdetto a Karoui (direttore di Nessma Tv , nella foto) ieri, voluto per il World Press Freedom Day. Colpevole insieme ad altri per via dell’art.121 del Codice Penale sprovvisto di standard e usato capricciosamente dai conservatori ora al commando. Certo la vittoria sulla libertà è ancora solo simbolica poiché tutto si risolve con multe insignificanti (1200 euro) del tipo cauzione del west, ma si sa il pericolo democratico è tutto qui, in questi impercettibili spostamenti della bilancia.Vigilano le associazioni e la stampa, con garbo e spalleggiati dall’ambasciatore USA schierato per l’occasione contro il giudizio.
Assange alla terza puntata intervista Marzouki, il Presidente Provvisorio che sceglie di esprimersi in inglese, balbetta salamelecchi al primo ministro islamico Jebali eroicamente rimasto illeso dal carcere, e sono come impressioni di viaggio le sue candide risposte. “Ho temuto la follia”, dice Marzouki dei suoi mesi al fresco e la rete rimbalza sulla parola qui abilmente riscattata dalla diagnosi psichiatrica resa pubblica fra i dossier privati che gli eredi di Wikileaks continuano a scovare. Dichiara convinto Marzouki che la Tunisia è neutra sulla questione israelo-palestinesementre alla Camera intonano l’inno alla Palestina libera. Assange non ottiene infine previsioni politiche sulla Siria, troppo avveniristico sull’unità araba predetta da Osama nelle sue lettere di Abottabad.
Il May Day diTunisi martedì è stato un carnevale, i politici hanno compiaciuto il sindacato come si porta il cane fuori, addobbandogli l’avenue e le piazze, spingendo avanti gli ambulanti e dissolvendo completamente l’aria di rivolta. Gli attivisti proprio non capiscono la strategia degli alti e bassi.
Ieri c’era ancora di che sbalordirli, è stata sospesa la riunione parlamentare per l’arrivo del predicatore Qardaoui, star di Al-Jazira accolto in grandi sfarzi.Riprende quindi oggi il voto dell’art.8 della Costituzione che favoreggia Business & Finanza, si accende l’opposizione ma già Tozeur è in mano al Qatar, in progetto un mega resort nel deserto. L’Assemblea apre on line ilproprio osservatorio: marsad.tn con aggiornamenti sulle sedute e sulle nuove proposte, schede interattive sui parlamentari e fregio di tweets. Ma s’inaugura il voto elettronico e si temono i pianisti. Chi paga la musica ha anche diritto di ballare._
Raja ElFani