Processo per l’omicidio di Mauro Rostagno, Trapani, Aula Falcone, 29 udienza. Depongono testi della difesa. Resoconto di Rino Giacalone e nel finale di Carlo Antonio Rallo (nella foto il capomafia Vincenzo Virga accusato del delitto)
In aula anche il procuratore della Repubblica Marcello Viola e il pm della Dda Gaetano Paci Si attende l ingresso della corte di assise
Testi presenti, Sipala Roberto (sentiremo se si tratta di collaboratore di giustizia o di ex pentito) consulenti tecnici Manetto Biagio e Soldati Luca
L udienza comincia col ricordo della strage di Capaci…Giorno di tristezza dice il giudice Pellino ma e’ anche un giorno di festa perche’ in questi 20 le ragioni della morte delle vittime si ricollegano alla grande voglia di vita che avevano tra mille difficoltà Falcone Morvillo Di Cillo Schifani e Montanari. In questi 20 anni si sono ritrovate ragioni per stare insieme e operare per il bene comune, oggi celebriamo tutto questo, la vita e l impegno di queste vittime che con il loro sacrificio hanno onorato uno Stato che hanno onorato in ogni loro moment e’ questo ciò che loro ci hanno lasciato, in questo Stato purtroppo gli uomini veri e liberi sono mancati o sono morti.
Interviene il procuratore Viola:
Data terribile che ha segnato la vita del Paese, un giorno di ricordo e di memoria, il ricordo da solo rischia di stemperarsi, serve la memoria e per fortuna in queste giornate ci sono i giovani a perpetuare loro per primi la memoria….dalle stragi escono fuori intrecci vergognosi che offendono chi fa il suo dovere, chi ha dato la vita….oggi il nostro impegno deve essere quotidiano e deve vedere impegnati tutti così si ricordano le nostre vittime
Interviene il pm Paci:
dinanzi alle bare dei caduti indossai per la prima volta la toga, cominciò così il mio percorso di vita ricorda il pm Paci. In questi 20 anni ci interroghiamo ogni giorno se riusciamo a fare il nostro dovere
Avv Esposito parte civile Saman:
Si associa a parole nobili pronunciate, ricorda presenza Falcone a Trapani e lamenta che dopo la sua morte sono fiorite troppe amicizie.
Avvi Vito Galluffo interviene a nome anche della camera penale:
Richiama la necessita ‘ di lavorare insieme nelle aule di giustizia per la ricerca della verità, quelle morti restano speranza per un mondo migliore.
Avv. Greco parte civile ordine dei giornalisti: semplici parole per testimoniare la partecipazione.
L udienza riprende dopo una breve sospensione
Assente il teste Sipala. Si parla di acquisire testimonianza Sipala.
Il pm Paci ricorda l’esistenza di accertamenti su inattendibilità Sipala.
Il presidente rinvia questione a prossima udienza.
Difensore Galluffo dichiara consenso a sit ma non accordo ad acquisire anche atti su inattendibilità. Il pm Paci fa presente che si tratta di atti di pg. Avv Galluffo ribadisce consenso a transito solo di sit
Il confronto in aula porta la difesa a rinunciare all’ ammissione del sit, il presidente fissa udienza audizione Sipala per 13 giugno con accompagnamento coattivo in quanto per l’ udienza di oggi risulta regolarmente avvertito e avviso notificato, quindi si e’ sottratto alla presenza.
Entra Biagio Manetto gabinetto polizia scientifica.
Manetto ricorda adempimenti svolti per omicidio Rostagno rispondendo a domande avv Salvatore Galluffo. Erroneamente si e’ indicato Manetto come consulente difesa, invece e’ teste citato dalla difesa a proposito di suoi accertamenti balistici svolti durante le indagini.
Nel 96 riceve incarico da procuratore Garofalo per accertamenti balistici e tecnici.
Comparazioni chieste non furono fatte nel 96 perché non si trovarono i reperti…accertamenti fatti invece nel 2007.
Mostra documenti informatici su accertamenti svolti.
E’ ancora teste Manetto, risponde alle domande dei difensori, tocca all avv Vezzadini difensore imputato Virg.a
Manetto ha escluso compatibilità tra i bossoli trovati sul luogo del delitto Rostagno e sui delitti per i quali e’ stato condannato in via definitiva Vito Mazzara…Rostagno fu ucciso con l’ uso di tre fucili e un revolver, un fucile esplose perche’ usato a distanza ravvicinata contro il parabrezza dell auto sulla quale si trovava Ristagno.
Adesso le domande del pm Paci
Scoppio della canna a cosa dovuto? copricanna si e’ scardinato per una forza esercitata sulla parte sinistra, c e’ stata una proiezione cosi’ notevole che può essere stata provocata solo dal gas di scarico. Uno scoppio, un rigonfiamento per sovrapressione
Numero dei colpi : due alla testa, che finiscono sul parabrezza, un altro ancora sulla testa e finisce sul poggiatesta, altri due colpi regione vertebrale,
Domande parte civile Saman avv Esposito
Manetto risponde rispetto ad una obiezione dell avv Esposito sulla esiguità dei pallettoni trovati rispetto alla potenza di fuoco che a suo avviso sarebbe stata usata. Risponde Manetto, “per la verita’ mancano tante cose” lo si dovrebbe chiedere ai carabinieri e però sostiene a sostegno della sua tesi ci sono tracce precise sull’auto.
Domande dall’Avvocato Miceli (Chicca Roveri e Maddalena Ristagno) al teste Manetto.
Manetto rispondendo alle domande di Miceli: “Mi sono chiesto come si poteva verificare l’esplosione del fucile. Per fare ciò mi è stato utile confrontarmi con l’attività dei cacciatori”.
Avv. Miceli: “e’ possibile una rottura dell’anello freno per il sovraccaricamento?”
Manetto: “No, non è possibile che accada ciò”.
Avv. Miceli chiede quanti colpi hanno le diverse rosate esplose.
Manetto: un dato inconfutabile ce lo dà il medico legale, che ci parla di due distinte rosate
Avv. Lanfranca pone la sua domanda a Manetto.
Avv. Lanfranca:”potrebbe essere nel finestrino posteriore, la posizione dove è esplosa la canna?”
Manetto: “Non ci sono elemeti in questo caso per averne certezza”
Avv. Lanfranca: ” lei ha fatto un’ipotesi sul perché questo finestrino posteriore era rotto?”
Manetto: “No”
Avv. Lanfranca: “Perchè si accorcia la canna di un fucile?”
Manetto: “Per facilitare la portabilità”
Avv. Lanfranca: “C’è una correlazione tra l’accorciamento della canna e l’esplosione?”
Manetto. “No, l’accorciamento della canna determina solo un effetto del colpo sparato. Avrà degli effetti terminali inferiori rispetto ad una canna intera”.
Continua l’esposizione dell’esame balistico da parte del teste Manetto.
Il Pubblico Ministero Paci chiede a Manetto di chiarire la dinamica e la sequenza dei colpi sul lunotto della Fiat Duna.
Riesame del teste da parte dell’Avvocato Vito Galluffo.
Avv. Galluffo: “Quando il fucile scoppia, la mano con quella frammentazione in cui si è ridotto il fucile, subisce lesioni?”
Manetto:”Secondo me sì, se è impugnato quella mano subirà sicuramnete danni. Può darsi però che non era impugnato”.
Avv. Galluffo: ” Può dirci che traiettoria seguono i pallini o pallettoni che siano, per arrivare al sedile posteriore? A che distanza passa dal poggiatesta?”
Manetto: “Sulla Fiat Duna che avevamo di servizio ho riprodotto la dinamica. Il colpo segue una traiettoria che è alla sinistra del poggiatesta”.
Avv. Vito Galluffo: “E’ possibile che i colpi sparati dalla pistola dal lato del guidatore, siano stati sparati in momenti diversi rispetto a quelli del fucile?”
Manetto: “Non è possibile dare una esatta cronologia dei colpi esplosi”.
Avv. Salvatore Galluffo: “Il colpo anche se con la canna mozzata parte comunque?”
Manetto: “Parte, certo che esplode il colpo, solo che ha meno potenza”.
Manetto: “Secondo me non cambia il numero dei colpi esplosi, ma non posso dare l’esatta sequenza di come questi sono stati sparati”.
Domande del Presidente Pellino al teste Manetto.
Pellino chiese sull’ampiezza della rosata. “La distanza di questi spari influisce sull’ampiezza?
Si può dare una misura su quanto doveva essere questa rosata?”
Manetto: “No, per fare ciò bisognerebbe fare almeno 5 – 6 prove di spari su parabrezza”.
Manetto: “Il primo colpo che esplode lo produce il fucile che esplode e poi gli altri cinque colpi”.
Pellino: “Il fucile usato nel delitto, con quante cartucce poteva essere carico?”
Manetto:”A secondo del tipo di bossolo, con bossolo 70mm tre cartucce, con bossolo da 65mm ne carica al massimo 6, nella fattispecie ne poteva incamerare al massimo 4″.
Pellino: ” Dai bossoli, c’erano elementi che riconducevano alla stessa arma?”
Manetto: “Sì, una cartuccia riconduceva al caricamento di una stessa arma”.
Pellino: “Lei ha detto che le distanze e i punti dove sono stati trovati i frammenti del copricanna non si riescono ad individuare?”
Manetto: “Se noi avessimo avuto la possibilità di sapere l’esatta distribuzione dei frammenti sarebbe stato molto più chiara la dinamica”.
Udienza terminata. La prossima si terrà il 30 maggio con 4 testi citati dalla difesa e 3 dalle parti civili.
Il 13 Giugno invece, l’udienza con il teste Sipala che doveva intervenire oggi e Mutolo o Marchese sempre da parte della difesa, più i consulenti di balistica.