Michele Di Salvo, il giovane di 35 anni che ha dovuto ricorrere all’ospedale per il gas urticante ricevuto in faccia da una vigilessa del XVI gruppo, è stato arrestato e sarà processato per direttissima lunedì mattina.
All’uscita dal pronto soccorso del Fatebenefratelli il giovane, accompagnato dal padre Giuseppe, è stato portato al comando della Polizia Municipale del XVI gruppo a Donna Olimpia e da lì poi trasferito in una cella di un comando a via Macedonia.
Lo riferisce il padre Giuseppe che sta cercando testimoni dell’incidente a Porta Portese, in piazza Nievo poco dopo l’una di oggi con l’intervento su un ambulante senegalese, e che ha nominato l’avvocato Elisabetta Filippini Lera.
“Mio figlio non è un violento, assolutamente – spiega Giuseppe Di Salvo -. Solo che l’intervento della Polizia Municipale è sembrato e non solo a lui ma a tanta gente davvero esagerato. Mi ha riferito che i vigili stavano trattando malissimo l’ambulante, non contenti di avergli gettato nei cassonetti le borse che vendeva. Lo stavano maltrattando e i presenti hanno protestato. Un vigile ha dato una spinta a mio figlio, con forza, e mio figlio ha reagito cercando di non farsi fare del male. Questo mi ha riferito lui. Tutto qua, Poi è sopravvenuta una vigilessa e gli ha spruzzato quel gas urticante in faccia. Michele non ci vedeva più. E da aggredito si è poi ritrovato ad aggressore. E’ assurdo. Io sono sempre stato dalla parte delle forze dell’ordine, ma ora cosa devo pensare? Ho accompagnato Michele a Donna Olimpia e lì ho poi saputo che era stato arrestato per essere processato per direttissima. Non ha precedenti. Che altro dire? Ho visto che nel suo blog si sono fatti vivi in tanti. Meno male, ma l’importante è che chi ha assistito alla scena venga lunedì mattina in Tribunale per testimoniare. Finora ho avuto contatti con un paio di testimoni. Mi auguro che il senso civico induca anche altri a essere presenti. Infine mi chiedo anche che fine abbia fatto il senegalese…”.
“