Sei nato in Argentina negli anni della dittatura (1976-1983) e hai dubbi sulla tua identità? La ricerca dei bambini sottratti ai “desaparecidos” e passati dai militari golpisti ad altre famiglie va avanti anche fuori dell’Argentina, dove finora sono stati identificati oltre 100 “nietos”. E ora approda anche in Italia: Questa è l’iniziativa:
La ricerca dei giovani desaparecidos italiani
Estela Carlotto,
Presidente della Nonne di Plaza de Mayo
Horacio Pietragalla,
deputato argentino
(che a 25 anni ha ritrovato la famiglia a cui era stato sottrato dai militari)
Carlos Cherniak,
Ambasciata Argentina
Fabio Porta,
deputato eletto in America Latina
Tonio Dell’Olio,
LIBERA Internazionale
Ricardo Noury,
Amnesty International
Jorge Ithurburu,
24marzo Onlus
Coordina Cecila Rinaldini
Conferenza stampa martedì 20 alla Sala stampa della Camera dei Deputati in via della Missione 4, ore 14,30
Rete per il Diritto all’Identità – Italia
Al telefono 335 5866 777 rispondono i giovani volontari di “Progetto SUR” e la mail dubbio@retexi.it è seguito dai volontari di “Kairos Onlus”. I diversi grupppi di sono supportati da due noti psicologi (anch’essi italo-argentini) Rosa Maria Cusmai e Giorgio Corrente.
I Consolati argentini di Roma e di Milano hanno i materiali necessari a fare i prelievi di DNA (con l’aiuto di infermieri volontari). I rapporti con le autorità argentine li cura Carlos Cherniak, dell’Ambasciata Argentina, e quelli con le istituzioni italiane e le associazioni Jorge Ithurburu di “24marzo Onlus”.
Durante la conferenza stampa saranno illustrate le richieste formulate alle ore 12.00 al Comitato Diritti Umani e alle Autorità italiane, per quanto riguarda la ricerca di questi giovanni desaparecidos che sono anche cittadini italiani, nonché le ricerche (esami ed esumazioni) che si stanno svolgendo in Italia. Inoltre saranno presentati i nuovi spot e materiali di comunicazione elaborati dalla Rete.
La Rete per il diritto all’Identità – Italia riunisce alcune associazioni culturali, diverse ONLUS, ONG e istituzioni pubbliche hanno aperto, ovvero un “nodo italiano” della “Red por el derecho a la Identidad”. L’obiettivo della “Rete” è quello di collaborare con le “Abuelas” e con la CONADI nella ricerca dei giovani desaparecidos che vivono oggi, forse anche in Italia, con una falsa identità.