Informazioni che faticano a trovare spazio

Il richiamo della foresta, nera: Giorgia Meloni, La Russa, Malgieri, Marsilio, Aracri, Rampelli ecc in soccorso del console fascio rock Mario Vattani

Mario Vattani, sospeso per sei mesi. La Farnesina “grazia” in sostanza il console fascio-rock, tra sei mesi ce lo ritroveremo in carica. Con tutto il suo bagaglio di fascismo esibito e i bicipiti ricoperti di orridi tatuaggi. Non va dimenticato infatti che cosa ha fatto scattare il (blando) provvedimento: un’esibizione di Vattani di fronte a un pubblico di Casapound, tutto saluto romani, con canzoni che rivendicano la bandiera nera e Salò. Qui di seguito riporto ciò che ne ha scritto oggi il Corriere della sera.

Ma ecco in soccorso di Vattani scattare  il “richiamo della foresta”. Quaranta parlamentari, ex An e oggi in Fli e Pdl, scattano in aiuto del console, rivendicando un passato comune nel Fronte della Gioventù (organismo richiamato anche dalla Farnesina  nel passato di Vattani). I parlamentari non vedono l’esibizione fascistissima del console, si arrampicano sugli specchi limitandosi all’accenno al Fronte della Gioventù come se questo fosse il problema. E’ un modo per schierarsi, certo, dalla parte del fascistissimo console. Con ciò si capisce che  ne acquisiscono oggettivamente anche le posizioni, insomma è un’operazione di omertà. Qui di seguito il succo della loro posizione come è riportato dalle agenzie. Ma chi sono?

Sono Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Gennaro Malgieri, Francesco Aracri, Marco Marsilio, Fabio Rampelli ecc ecc. Manca una posizione di Gianni Alemanno, che di recente aveva fatto di Vattani il suo consigliere diplomatico (sic).  C’è quella di Cochi , però. Insomma tutti in difesa del camerata Vattani. Complimenti.

”SORPRENDENTI CONSIDERAZIONI NELLA MEMORIA PRESENTATA DALLA

FARNESINA”

Roma, 23 mag. (Adnkronos) – E’ stata presentata questa mattina

da 24 parlamentari, prima firmataria Giorgia Meloni, un’interrogazione

al ministro per gli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata,

relativa ad alcune dichiarazioni presenti nella memoria che la

Farnesina ha consegnato al Consiglio di Stato sul caso Mario Vattani.

Tra i firmatari, oltre a Giorgia Meloni, ci sono: Giorgio

Hollzman, Gennaro Malgieri, Marco Marsilio, Massimo Corsaro, Ignazio

La Russa, Fabio Rampelli, Barbara Saltamartini, Mario Landolfi, Manlio

Contento, Maurizio Bianconi, Pietro Laffranco, Giampiero Cannella,

Basilio Catanoso, Stefano Saglia, Giovanni Dima, Viviana Beccalossi,

Riccardo De Corato, Luca Bellotti, Agostino Ghiglia, Tommaso Foti,

Francesco Aracri, Bruno Murgia, Carlo Nola.

Nell’interrogazione si legge: ”il Console Vattani ha sostenuto

recentemente in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Il Foglio’ in

data 17 maggio 2012, che nella memoria presentata dal Ministero degli

Esteri al Consiglio di Stato sarebbero contenute le seguenti

considerazioni: ‘che il Min. Vattani non fa mistero della sua

militanza, dapprima, attraverso l’appartenenza al Fronte della

Gioventu’ negli anni 80, e poi attraverso la musica da lui proposta’,

e che ‘tale fatto, rende la permanenza all’estero del Console Vattani

in palese contraddizione con le alte funzioni di rappresentanza’.

Nella stessa memoria le anzidette sorprendenti considerazioni vengono

considerate ‘a monte ed attengono alla tutela dei beni primari

sopracitati (l’immagine dello Stato e la rappresentativita’ delle

proprie istituzioni all’estero, oltreche’ il buon andamento,

l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa), di cui e’

custode l’Amministrazione”’.

”Il Fronte della Gioventu’ – si legge ancora

nell’interrogazione – e’ stato dagli anni Settanta al 1996

l’organizzazione giovanile di un partito legittimamente costituito,

presente in Parlamento e nelle Istituzioni repubblicane di ogni

livello e grado, contribuendo alla vita democratica e allo sviluppo

del Paese. In questa organizzazione, frequentata da centinaia di

migliaia di aderenti e militanti, si e’ formata parte importante della

classe dirigente (politica, amministrativa, imprenditoriale,

culturale, ecc.) della nostra Nazione, compresi gli attuali

interroganti e – non ultimo – il Ministro degli Affari Esteri

pro-tempore dal 2006 al 2008 e attuale terza carica dello Stato, che

ne e’ stato segretario nazionale dal 1977 al 1988”.

Per questo i 24 parlamentari chiedono a Terzi ”se vi siano

quindi persone con incarichi di alta responsabilita’ presso

l’Amministrazione del Ministero degli Affari Esteri, che considerino

una passata adesione al Msi o alla sua organizzazione giovanile come

incompatibile con le ‘alte funzioni di rappresentanza’ svolte e la

‘tutela dell’immagine dello Stato all’estero”’ e ”quanto abbia

pesato tale posizione chiaramente discriminatoria nel motivare il

richiamo immediato del Vattani in soli 5 giorni, difficilmente

giustificabile con la preoccupazione per l’immagine dell’Italia

all’Estero, visto che tale richiamo repentino ha causato

l’annullamento di importanti impegni istituzionali, non ultimo il

ricevimento per la Festa Nazionale a Osaka, con grave discredito per

l’immagine del nostro Paese”.

Infine nell’interrogazione si chiede se il ministro ”non

ritenga che vi siano priorita’ ben piu’ importanti della battaglia

legale contro Vattani per occupare le limitate risorse della Farnesina

in queste settimane, prima fra tutte quella che vede da oltre cinque

settimane due Maro’ italiani detenuti in India in palese violazione

delle norme del diritto internazionale”.

CASO

VATTANI: COCHI (PDL), CONDIVIDO INTERROGAZIONE, LINCIAGGIO MORALE =

Roma, 23 mag. – (Adnkronos) – “Condivido la posizione dei

parlamentari Pdl rispetto alla questione Vattani. Ritengo infatti ci

sia stata una sorta di linciaggio mediatico e morale nei confronti del

console che, tra l’altro, quando ha ricoperto il ruolo di consigliere

diplomatico del sindaco di Roma, si e’ distinto per serieta’ e

competenza senza alcun problema”. Lo dichiara il consigliere Pdl di

Roma Capitale Alessandro Cochi.

“Ritengo significativa – continua Cochi – l’interrogazione nel

punto dove si chiedono chiarimenti rispetto al passaggio del documento

del Ministero, come riportato dall’intervista del quotidiano ‘Il

Foglio’, dove in sostanza si ritiene la militanza di Vattani al Fronte

della Gioventu’, un fatto che renderebbe la sua permanenza all’Estero

in contraddizione con le alte funzioni di rappresentanza. Questo

passaggio sarebbe alquanto sorprendente, perche’ il Fdg e’ stato un

movimento giovanile di un partito democraticamente votato da centinaia

di migliaia di cittadini; oltre a rappresentare una mancanza di

rispetto per tutti coloro che vi hanno preso parte, con impegno e

sacrificio”.

Infine l’articolo del Corriere della Sera:

Il caso Vattani jr.

Il console fascio rock rimane in diplomazia

L’anno scorso l’esibizione sul palco a una festa di Casapound
Richiamato dal Giappone, continua a rappresentare l’Italia

ROMA—Nella Repubblica nata dalla Resistenza, chi inneggia alla Repubblica sociale e definisce quella successiva «fondata sulle menzogne e i tradimenti» e «da mafiosi italiani riportati a casa dagli americani» può continuare a rappresentare l’Italia all’estero, anche se questo comporterà inevitabili contatti con istituzioni di Stati stranieri che hanno sofferto e combattuto il nazifascismo. Mario Vattani, che un anno fa, prima di insediarsi come console generale d’Italia a Osaka, fu filmato in un raduno tra saluti romani mentre inneggiava alla «bandiera nera» con evidente apologia di fascismo, deve lasciare la sua sede e viene sospeso dal servizio per qualche mese, ma non perde il suo posto di diplomatico. Né viene privato del suo rango di ministro plenipotenziario che equivale, nell’amministrazione pubblica, a quello di generale di corpo d’armata o prefetto di prima classe.

A circa dodici mesi da una sua esibizione su un palco di Roma, finita sui giornali nel dicembre scorso e dalla quale risultò ancor più palese che Vattani cantava da tempo inni del genere sotto lo pseudonimo di Katanga e con il gruppo Sottofasciasemplice, il ministero degli Esteri ha ritenuto di non dover ricorrere a sanzioni più consistenti. Fino ai giorni scorsi il figlio suonatore dell’ex segretario generale della Farnesina Umberto rischiava dalla lettera di richiamo alla destituzione, ossia il licenziamento, passando per sospensione dello stipendio o dal servizio. La commissione di disciplina della Farnesina, a quanto risulta al Corriere, ha ritenuto sufficiente la sospensione dal servizio. La quantità di mesi massima prevista è sei, e comporta anche la sospensione dello stipendio. La durata esatta decisa nella procedura disciplinare dovrà essere resa pubblica dall’amministrazione quando l’iter sarà stato ultimato con l’avallo del ministro degli Esteri Giulio Terzi, il quale ha la facoltà di confermare o di alleggerire quanto stabilito dalla commissione.

Terzi ieri era negli Stati Uniti. Ex consigliere diplomatico del sindaco di Roma Gianni Alemanno, il console nel marzo scorso ottenne dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio una sospensione della sospensione temporanea dal servizio a Osaka adottata dalla Farnesina. Poi il Consiglio di Stato ha sospeso la misura del Tar, tenuto comunque a pronunciarsi nei prossimi mesi.

Maurizio Caprara

23 maggio 2012 | 8:04

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