E Pietro Orlandi guidò dal Campidoglio a San Pietro i suoi plotoni di cittadini che chiedono verità su Emanuela Orlandi.
Succede domenica 29, alle 9,30. A quell’ora è convocata sul piazzale del Campidoglio (sponsor dell’iniziativa, col sindaco Alemanno in testa) la manifestazione che è diretta a San Pietro dove per la seconda volta i manifestanti per Emanuela si schiereranno sotto le finestre di Benedetto XVI nel momento in cui il Papa parla per l’Angelus.
All’iniziativa Pietro Orlandi arriva con molti risultati acquisiti: le 82.000 firme raccolte in calce alla petizione, adesioni importanti (dopo Dario Fo e Franca Rame) come quella di Dacia Maraini e di don Tonio Dell’Olio di Libera International, ma anche di Renzo Rossellini e di altri esponenti del mondo del cinema italiano.
E poi una lunga serie di comuni che hanno aderito alla manifestazione e alcuni dei quali saranno presenti con rappresentanti a Romna (Latina, Pomezia, Benevento, Crotone, Ragusa) ma anche province come quella ds Firenze che ha appena messo la foto di Emanuela sul palazzo Medici Riccardi in via Cavour.
Una gigantografia comparirà domenica anche in Campidoglio.
Dunque 9,30, il tempo di qualche breve intervento, poi poco dopo le 10,30 la partenza verso piazza San Pietro dove arrivare per mezzogiorno.
Benedetto XVI eviterà anche questa volta di salutare i presenti, muniti di vistose foto di Emanuela e striscioni che chiedono verità? Ascolterà l’invito all’omertà fatto scandalosamente dalla Cei?
Un fatto è ormai chiaro. Pietro Orlandi non demorde e ora aspetta di sapere anche se tra quella ventina di resti di ossa che appaiono più recenti dei rimanenti 200 resti prenapoleonici di Sant’Apollinare c’è qualcosa d’importante (a proposito: che ci fanno dei resti recenti in quella cripta?)