Mi chiamo Angela Bernardini, e scrivo la presente perché l’11 aprile scorso Marco Mohamed Abd El è stato arrestato dalla polizia israeliana in territorio palestinese (Hebron) senza nessuna specifica ragione, e condotto in carcere. Motivazione : resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata.
Marco, invece, non era assolutamente coinvolto in nessuna azione violenta o in qualsiasi altra azione che potesse mettere in pericolo la vita di qualcuno, passeggiava semplicemente per Hebron in compagnia di un’amica.
Con lui sono stati arrestati altri 3 italiani, due dei quali rilasciati subito. Il terzo ha accettato l’espulsione. Marco invece l’ha rifiutata: il motivo che, essendo di origine araba, il suo rilascio SENZA espulsione creerebbe un precedente importante per gli arabi tutti.
Al momento è in attesa della decisione della Corte Suprema: non ci sarà infatti un secondo processo, e si tratta solo della decisione di un giudice che delibera in maniera autonoma e senza esaminare nessuna prova. Per avere un processo sulla base di prove, Marco dovrebbe accettare le accuse, diventare quindi “indagato” per avere eque indagini , e quindi cadere nel penale. Questo implicherebbe un regime carcerario ancora più duro di quello che sta subendo. Attualmente è detenuto in carcere a Tel Aviv, è privato della libertà da 3 settimane. Senza colpa. E’ minacciato da un ordine di deportazione, nonostante abbia già vinto un processo che gli garantisce la possibilità di restare in Israele. Questo genere di politiche che lo Stato di Israele applica quotidianamente non rappresenta ciò che una vera democrazia dovrebbe avere a cuore.
Sono sconvolta e delusa dal comportamento della Polizia e dello Stato di Israele. Vi raccomando caldamente di adoperarvi per la liberazione di Marco, perché il suo arresto è davvero senza ragione. Marco libero subito, senza nessuna condizione, perché non stava commettendo nessun reato ed è innocente.
Grazie per l’attenzione
Angela Bernardini – Roma