A Firenze il nuovo soggetto politico ha scelto di chiamarsi Alba (Alleanza per il lavoro, i beni comuni e l’ambiente).
Alba? Il cinema ci dà insieme a titoli rincuoranti (L’alba, poco noto di Purista Djordjevic, Alba di gloria di John Ford , l’Alba di Francesco Maselli, Alba di fuoco di Gorge Sherman e Alba nuova di Emilie Deleuze) anche un sovrannumero di brutte situazioni: Alba dei morti dementi (Edgar Wright), Alba dei morti viventi (Zack Snyder), Alba fatale (William Wellman), Alba selvaggia (Simon Nuchtern) più Alba rossa (John Milius) che sta da tutt’altra parte della barricata (i rossi-russi sono i cattivi). E naturalmente Alba tragica, il capolavoro di Marcel Carné, dove ucciso un rivale in amore l’operaio Francois si barrica nella sua stanza assediata dalla polizia e rivive la sua storia (in basso un’immagine della pellicola con Jean Gabin).
Dunque a Paul Ginsborg e soci: attenzione. Di che alba parliamo?