Segnalato da una decina di anni come luogo pericoloso e in odore di messe nere il Bunker di Villa Ada è diventato ora un posto per prove di coraggio da parte di adolescenti romani. Muniti di torce, visto che il luogo è molto buio e costellato di numerose botole profonde anche un metro e mezzo, i ragazzini entrano nel percorso sotterraneo da un ingresso nascosto da rami d’albero abbattuti dalle recenti intemperie e poi riemergono da una torretta esterna al limite opposto. A scoprir4e il macabro rituale sobno stati alcuni genitori, che ne sono stati informati dai propri figli adolescenti: la “prova di coraggio” è soprattutto legata alla visione dei disegni e delle raffigurazioni infernali che in discreto numero costellano i muri del bunker. Un luogo facilmente raggiungibile, nonostante la vegetazione, che grazie all’incuria delle amministrazioni preposte continua ad essere usato in modo piuttosto pericoloso.
Il Bunker di Villa Ada è poco distante dal laghetto del parco, circa trecento metri in direzione della città. Lo si raggiunge attraverso un sentiero che porta a un ingresso, ricoperto parzialmente in questo momento da rami. L’ingresso è ricoperto di graffiti usuali, tag di writers, e subito oltre ecco una porta arrugginita di ferro che è semiaperta. Da lì inizia il percorso “de paura”: l’itinerario consiste in un corridoio circolare completamente al buio. Sulla sinistra si aprono delle porte che immettono in piccoli vani. E con l’aiuto di una torcia ecco comparire i disegni satanici.
Accolti da un “666”, il numero del diavolo, si procede tra croci rovesciate e stelle diaboliche a cinque punte altrettanto rovesciate. Un disegno mostra una figura che ne accoltella un’altra, la scritta che accompagna il tutto è un didascalico “sei morto”. Infine il clou, in una nicchia, ecco il volto del maligno incapsulato dentro una brutale stella rovesciata a cinque punte. Ripreso fiato, il percorso porta finalmente sempre al buio verso l’uscita rappresentata da una scala che conduce a una torretta da cui torna alla luce del giorno. Da quando ci è stato segnalato non si sono registrati incidenti, il tour demoniaco resta aperto e operativo per qualunque bravata più o meno innocente. Fino a quando?
Paolo Brogi
corriere.it 23.4.2012