E’ la fine del Merkozy? Difficile la rimonta di Sarkozy, la Le Pen si è già smarcata dalla richiesta di aiuti e anticipa che non darà indicazioni di voto al suo elettorato (si candida in sostanza a raccogliere una forte opposizione molto di destra). L’intervista è ad Anais Ginori su Repubblica.
Dunque, Hollande. Con un programma che come abbiamo illustrato è un faro nel vuoto della sinistra europea. Posizioni molto avanzate. Tali da mettere in difficoltà il Pd italiano che subito cerca di raffreddare la situazione (Enrico Letta che chiede di non perdere il legame con i moderati) e Bersani che da buon don Abbondio dice che non chiederà elezioni anticipate.
L’elezione di Hollande è dunque, se va in porto, un buon terremoto che rimette in discuissione varie fisionomie in Europa e soprattutto vale da pungolo per l’Italia. Anche Sel sembra infatti riprendersi da un certo torpore – ha fatto da sleeping partner al Pd che prosegue nel suo rifiuto di fatto a sinistra – guardandosi finora dall’intraprendere iniziative dirompenti, il che ha significato nessuna iniziativa.
Hollande dunque vale come un buon detonatore per il risveglio della sinistra, non solo in Italia. E per la fine dell’orrido asse europeo del Merkozy.