Informazioni che faticano a trovare spazio

Campidoglio casa di tutti i fascisti?

Il Campidoglio casa di tutti i fascisti? Fa impressione la gestione di questa presentazione di un libro della casa editrice Ar di Franco Freda, permessa in Campidoglio e poi dopo polemiche revocata per mano del sindaco Alemanno. Difficile pensare che per quanto ignoranti nessuno all’assessorato alla cultura abbia capito di che cosa si trattasse.

Andiamo per indizi: al nome di Friedrich Nietzsche, diciamo argomento non molto consueto per le sale capitoline, dovrebbe essere scattato un primo livello di attenzione, non tanto per Nietzsche quanto per l’edizione di un  nuovo libro su Nietzsche.

Superato questo gradino eccoci alla casa editrice: ora possibile che nessuno dell’asss4ssorato in questione conosca le edizioni Ar di Franco Freda? La casa che ha pubblicato Conversazioni con Hitler o Mein Kampf è così ignota in Campidoglio?

Terzo livello: possibile che non ci fosse nessun nome allegato alla richiesta?

Quarto livello: l’assessore Gasperini non aveva visto questa richiesta? Cioè: le richieste di presentazione libri da chi passano? Se non c’è una supervisione dell’assessore si presume che il dirigente (al momento ignoto) abbia le qualità per decidere da solo. Ma in ogni caso che razza di amministrazione è mai questa?

E pensare che appena ieri, cioè il 25 aprile, dal palco della manifestazione a Porta San Paolo è stato a più voci ricordato ad Alemanno che il primo gesto a lui chiesto sarebbe quello di togliere lo scandaloso stanziamento nel nuovo bilancio di 11,8 milioni di euro per l’acquisto dell’immobile occupato da quelli di CasaPound. Ecco la risposta più

rapida è stata questo nuovo affaire su uno dei nomi più improponibili dello stragismo di ogni tempo, quello di Franco Freda (nella foto, a sinistra, con Giovanni Ventura).

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