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La scuola Ikbah Masil: no allo sgombero dei rom rumeni da Metropoliz, non allontanate i bambini dalla scuola

LETTERA APERTA DAI GENITORI E LE INSEGNANTI DELLA SCUOLA IQBAL MASIH SULLA MINACCIA DI SGOMBERO A METROPOLIZ

ALLA CITTA’ DI ROMA

AL SINDACO DEL COMUNE DI ROMA

AI CONSIGLIERI COMUNALI

AGLI ASSESSORI

AI PRESIDENTI DEI MUNICIPI VI  E VII

AL PREFETTO DI ROMA

NON  SI INTERROMPA UNA RELAZIONE EDUCATIVA POSITIVA!

Da qualche giorno i nostri alunni rom che abitano a Metropoliz, nei capannoni di una fabbrica in disuso, sono agitati, impauriti, disorientati.

Insieme ai loro genitori, ci dicono che, per voci che corrono e per  presenza delle forze dell’ordine negli spazi  antistanti la  fabbrica occupata,  temono che la struttura  venga  sgomberata e che anche loro vengano cacciati dalle piccole “case” costruite sotto il tetto del grande capannone.

La piccola e coesa comunità di famiglie di rom rumeni di cui parliamo è quella che, dopo lo sgombero del campo spontaneo di Via di Centecelle, l’11 novembre del 2009, ha trovato  rifugio sulla via Prenestina dove, con l’aiuto di Associazioni, di  Volontari e dei BPM, ha costruito modesti, ma solidi  moduli abitativi nello spazio, come abbiamo detto,  di una fabbrica in disuso.

Da lì  ha continuato con grande costanza e buona volontà, a portare gran parte dei propri figli, quelli già iscritti prima dello sgombero,  presso la nostra scuola primaria, la “IqbalMasih”, nonostante non sia vicinissima né comoda da raggiungere con i mezzi pubblici.

La nostra scuola scolarizza da più di venti anni alunni di famiglie rom di varia  provenienza e noi docenti, insieme a Simonetta Salacone Ex dirigente del 126° Circolo, vogliamo affermare che non abbiamo mai trovato tanta tenacia e tanta volontà di integrazione scolastica quanto ne  verifichiamo nelle famiglie di questa  comunità di rom rumeni, di  più recente arrivo in Italia.

Pur essendo la quasi totalità dei giovani genitori analfabeti e molto poveri, c’è una enorme consapevolezza in tutti che la scuola è fondamentale per un  futuro diverso e migliore dei propri figli e che vale la pena di fare sacrifici, pur di garantire la frequenza nella stessa scuola  e nelle stesse classi ai bambini.

La scuola è per queste famiglie, non un obbligo a cui si sottopongono  per ottenere altri benefici quali sussidi,  permessi di soggiorno, lavoro…, ma  uno strumento, il  primo  e il più efficace, per  riscattare i  propri figli  dalle situazioni di marginalità  e di povertà in cui loro stessi sono costretti a vivere.

Con queste famiglie rom, molto dignitose e collaborative,  noi docenti e genitori della “Iqbal Masih”abbiamo instaurato relazioni di reciproco rispetto e stima .

Le bambine e i  bambini, nonostante le difficoltà abitative ed economiche, arrivano a scuola rispettando gli orari,  puliti e curati nell’igiene personale, seguiti, per quanto possibile, nei loro doveri scolastici.

Le difficoltà nell’apprendimento non cancellano la evidente gioia con cui tutti i piccoli e le piccole rom partecipano alla vita  e alle iniziative della scuola:  attività  svolte  in classe e nei  laboratori,  mensa, giochi in giardino, visite guidate e campi scuola, in ciò aiutati dalla costante presenza dei genitori che, a differenza di molti di altre comunità, sono sempre presenti, quando da noi convocati  per assistere a recite o esibizioni,  per  colloqui, consegna dei documenti di valutazione,  per comunicazioni di varia natura e per partecipazione alle iniziative  promosse dal Comitato dei Genitori e dal consiglio di Circolo.

Molti genitori della scuola hanno familiarizzato con quelli della comunità rom e sono frequenti le visite a Metropoliz  in  occasione di festività religiose e laiche o  di iniziative di accoglienza e reciproca conoscenza,  organizzate dalle stesse famiglie rom,  con l’aiuto di volontari.

Noi preghiamo  il Sindaco,  i Consiglieri Comunali, gli Assessori  di questa Città di prendere a cuore la situazione dei piccoli alunni rom abitanti a Metropoliz e di  far sì che non venga interrotta l’emozione di  un  cammino  di scolarizzazione e di integrazione  lento, costante, affettivamente sostenuto da tanti  adulti, genitori e docenti della nostra scuola e   supportato  dall’impegno quotidiano  di volontari,  amministratori e  abitanti dei Municipi VI e VII.

Siamo certi che l’opinione pubblica, quando viene correttamente informata, sa distinguere le azioni di accoglienza e di integrazione efficaci  da quelle  solo dichiarate  e ideologicamente rivendicate.

In questo caso, in particolare, facciamo appello  a tutti  i cittadini  che hanno a cuore i diritti dei bambini   e  si sentono chiamati a  realizzarli non solo  nelle situazioni lontane, da Terzo  e Quarto Mondo, ma, quando se ne presenta l’occasione, sanno difenderli anche in mezzo alla nostra opulenta e diseguale società europea.

ROMA, 14/3/2012

LE INSEGNANTI E GLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA “ I. MASIH”

IL COMITATO DEI  GENITORI

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