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Processo di Brescia, le richieste di rinnovazione del dibattimento: c’era anche un minorenne neofascista veneto?

Riprendo da bresciaoggi.it il punto sulla prima udienza dell’Appello di Brescia:

Strage, al via il quarto appello

Si decide sulla rinnovazione

Anche la nuova pista veronese tra la documentazione depositata dalle difese. È stata nel frattempo archiviata l’inchiesta su Pecorella, Maniaci e Siciliano per favoreggiamento e su Poggi accusato di riciclaggio

Un inizio che sarà segnato dalla richiesta di rinnovazione. Il quarto processo d’appello per la strage di piazza della Loggia è inziato questa mattina alle nove. In apertura di udienza il giudice a latere Massimo Vacchiano ha letto una lunga relazione che ha riassunto i punti salienti della vicenda storica e giudiziaria degli ultimi 38 anni. La Corte dovrà decidere sulla richiesta di rinnovazione parziale dell’istruttoria dibattimentale depositata dall’accusa.
A RENDERE però anomalo quest’avvio di processo in secondo grado è anche l’inchiesta aperta dalla Procura dei minori sul possibile coinvolgimento di un veronese che all’epoca dei fatti aveva 17 anni. Il suo nome sarebbe stato fatto da un esponente della destra friulana di quegli anni. Agli inquirenti bresciani avrebbe, appunto, riferito delle confidenze ricevute dal giovane che gli avrebbe detto d’aver avuto un ruolo «operativo» il 28 maggio 1974, quando in piazza Loggia esplose la bomba che provocò 8 morti e 102 feriti. Gli anni trascorsi da quel giorno, però, sul fasciolo aperto dagli inquirenti bresciani dei minori potrebbero avere, in questo caso, un peso ancora maggiore rispetto al passato.
STAVOLTA in ogni caso il conto presentato dal tempo è legato a un dato inequivocabile. Quello per cui un minorenne non può essere condannato all’ergastolo, essendo 30 anni il massimo della pena, per i reati commessi quando non si ha ancora compiuto la maggiore età. In questo caso quindi ci si troverebbe di fronte a un reato, che se accertato, risulterebbe già prescritto.Ma a prescindere dagli sviluppi futuri la nuova inchiesta, sarebbe già finita nel nuovo processo d’appello. Alcuni articoli di giornale sarebbero stati allegati a memorie depositate dalle difese. il senso sarebbe quello di un «nuovo fronte» aperto con i loro assistiti a processo.
È ARRIVATA nel frattempo l’archivizione, per intervenuta prescrizione, dell’inchiesta della Procura di Milano, a cui erano stati trasmessi gli atti da Brescia, nei confronti degli avvocati Gaetano Pecorella e Fausto Maniaci e di Martino Siciliano, accusati di favoreggiamento nei confronti di Delfo Zorzi e di Vittorio Poggi, accusato, nella medesima vicenda, di riciclaggio.

Mario Pari

Bresciaoggi 13.2.12

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