La neve gli dava sempre una sensazione di purezza che gli faceva dimenticare la sporcizia, il fango e il buio della città…
Mentre la neve scendeva fitta e silenziosa come nei sogni, il passeggero provò quella sensazione di innocenza ed ingenuità che cercava appassionatamente da anni…
Era mezzanotte e nella stanza buia prima di mettersi a letto, con il pigiama già indosso, scostò leggermente la tenda per guardare gli enormi fiocchi di neve che continuavano a scendere:
La neve che cade ininterrottamente da due giorni ha interrotto tutti i collegamenti della nostra città con il mondo.
I fiocchi sembravano grandi come in quei giocattoli che i bambini chiamano boule de neige.
La voce che girava in città è che lo stato aumentava sempre la temperatura di almeno 5 o 6 gradi per non demoralizzare la gente
A un certo punto vide in sogno che nevicava…
Passarono lentamente per le strade deserte e bianche della città.
Sdraiati nel letto in silenzio guardarono a lungo la neve fuori. Ka a volte vedeva la neve che scendeva negli occhi di Ipek.
La neve cadeva lenta, a fiocchi grandi e impressionanti.
Mi sedetti e osservai le luci arancioni delle ultime case nei sobborghi che si vedevano fra i fiocchi di neve, le stanze malandate dove si guardava la televisione e i fumi sottili, tremolanti ed esili che uscivano dai comignoli storti sui tetti coperti di neve: cominciai a piangere.
Da “Neve” di Ohran Pamuk, Einaudi 2004