Insomma, come sempre si era saputo, gelignite e dinamite sono la base della bomba di Brescia. Proprio come aveva detto Carlo Digilio. Molto distante dalla perizia del processo che ha mandato poi assolti i cinque imputati della strage e chew ha puntato sul tgritolo. Da corriere brescia online del 21.2.12 ecco il succo della terza udienza del Processo d’Appello:
Periti balistici:«Ordigno a base di Gelignite»
Il generale Schiavi e il professor Brandone sentiti per 7 ore: ribadita la perizia della prima istruttoria
Ad esplodere in piazza Loggia fu una miscela di gelignite, dinamite e tritolo in bassissima percentuale. Questa in estrema sintesi la posizione del generale Romano Schiavi e del professor Alberto Brandone, i due periti balistici sentiti per quasi sette ore dalla Corte d’assise d’appello di Brescia. Sono loro che redassero la prima perizia sull’ordigno che il 28 maggio 1974 in piazza Loggia provocò la morte di otto persone ed il ferimento di altre cento. E hanno nella sostanza ribadito quanto espresso nella perizia della prima istruttoria che porta la loro firma.
Proprio di dinamite e gelignite parlò il collaboratore Carlo Digilio, cardine dell’inchiesta della Procura. Una versione che è, però, in contrasto con la perizia di Paolo Egidi, Federico Boffi e Paolo Zacchei, che in Corte d’assise di primo grado avevano parlato di un ordigno a base di tritolo. Determinante per l’inquinamento delle prove dell’esplosione – hanno ribadito Schiavi e Brandone – fu il lavaggio della piazza. La Corte ha, infine, respinto l’istanza con la quale le difese avevano chiesto che venissero riascoltati anche i periti del processo di primo grado in Corte d’assise.
Da corriere.brescia