Un sabato sera molto intenso al Caffè Letterario di Roma, pieno per l’occasione: molti i giovani venuti ad ascoltare i tre rappresentanti del movimento cileno, Camila Vallejo, Karol Cariola e Jorge Morua di passaggio a Roma, al termine del loro tour europeo e alla vigilia del loro rientro In Cile. Con loro a fare gli onori di casa Nichi Vendola.
Intensa la serata – tre ore di dibattito serrato di fronte a trecento convenuti, in precedenza un altro incontro promosso dalla Federazione della Sinistra aveva registrato una sessantina di partecipanti – perché i tre hanno spiegato la natura di quella lunga e ininterrotta mobilitazione di strada che da mesi e mesi vede impegnato un Cile che non si oppone solo a una scuola sempre più privatizzata ma che chiede anche un nuovo regime tributario, soprattutto spinge verso una nuova costituzione che superi l’eredità pesante del pinochettismo.
Brave le due giovani rappresentanti degli studenti della Fech (la federazione degli studenti del Cile) a gettare il proprio entusiasmo oltre l’ostacolo e a spiegare il senso di una lotta che è davvero più generale e certamente internazionale, di sopravvivenza com’è al capitalismo.
La delegazione cilena reduce un lungo tour europeo di tre settimane iniziato in Germania tramite l’invito dell’Associazione Rosa Luxemburg non si è risparmiata e ha risposto anche alle domande della Rete degli Studenti e del rappresentante dei ricercatori. Utile anche lo scambio di video , su Cile e Italia, curato dall’organizzatrice dell’incontro, l’associazione Tilt.
Vendola è stato molto efficace nel ricordare che cosa sia stato per la sinistra italiana il Cile. Prendendo ovviamente le distanze dalla lettura che ne fu fatta allora negli anni ’70 dal Pci che ne ricavò il frutto amaro del compromesso storico. E constatando ora l’utilità di un rapporto con questa preziosa esperienza d’oggi per uscire da una dimensione regionale, là dove lo scontro è quello Incontro un capitalismo che seppure in crisi si mostra vera forza internazionale.
Da ultimo Vendola ha ricordato anche il legame che è rappresentato tra Cile e Italia dal processo al fiscal Alfonso Podlech accusato di aver fatto scomparire l’ex sacerdote di origine italiana Omar Venturelli. Processo concluso malamente in primo grado con un’assoluzione dell’accusato, lo scorso luglio, e che ora attende l’Appello.
Alla delegazione cilena Vendola ha ricordato l’importanza di questo giudizio anche in relazione alla difficile transizione tuttora irrisolta in Cile. Fare i conti col proprio passato resta un passaggio fondamentale di qualsiasi transizione, immaginiamoci quella che deve archiviare per sempre un’orribile dittatura insanguinata come è stata quella di Pinochet..
(forto di Andrea Brogi)