Non si placa il clamore intorno alla presenza di un gendarme vaticano alla manifestazione per Emanuela Orlandi: l’uomo, in borghese, è stato ritratto sabato scorso mentre procedeva a fotografare i manifestanti e gli striscioni appesi di fronte alla chiesa di Sant’Apollinare dentro cui è sepolto il boss della Banda della Magliana Renatino De Pedis. Il gendarme non solo è stato riconosciuto da parecchi intervenuti ieri sera alla punta settimanale di “Chi l’ha visto?”, ma ora è diventato oggetto anche di un’interrogazione parlamentare da parte di Walter Veltroni (Pd).
Walter Veltroni è infatti intervenuto con una interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Interno, Cancellieri, sugli ultimi sviluppi della vicenda che riguardano il rapimento di Emanuela Orlandi e il legame tra questo e la banda della Magliana e in particolare di Enrico De Pedis.
Veltroni solleva il caso della presenza del fotografo alla manifestazione promossa dai famigliari di Emanuela Orlandi: “Come e’ emerso da un servizio della trasmissione Chi l’ha visto del 25 gennaio – scrive l’ex sindacoi di Roma -, la protesta pacifica in ragione dei ritardi dell’inchiesta, sarebbe stata turbata dalla presenza di un uomo, riconosciuto da alcuni manifestanti come un agente delle forze di sicurezza vaticane in borghese, che avrebbe fotografato i presenti con atteggiamento definito intimidatorio”.
A questo proposito Veltroni chiede al ministro Cancellieri ‘se la presenza dell’agente in borghese sia stata verificata dalle autorità italiane e, in questo caso, se non si ritenga improprio e pregiudizievole l’atteggiamento delle forze di sicurezza vaticane che avrebbero proceduto a identificare cittadini che manifestavano nel territorio italiano”.
Nell’interrogazione Veltroni chiede poi di sapere anche quale autorità italiana abbia autorizzato la sepoltura del De Pedis. Infatti la sepoltura deve essere stata autorizzata dal ministero dell’Interno: “Secondo la normativa dell’epoca – scrive il parlamentare – art. 341 del Regio Decreto 1265 del 1934, la tumulazione di cadaveri in luoghi diversi dal cimitero poteva avvenire solo in base ad un decreto autorizzativo del ministro dell’Interno, decreto di cui non e’ stata mai accertata l’effettiva esistenza”. Per questo Veltroni chiede al ministro, se questo decreto esiste, “quando e da chi è stato firmato”.
Paolo Brogi.