Nel Paese una pericolosissima stretta autoritaria sui media |
Per la libertà di informazione in Ungheria Per la credibilità delle istituzioni d’Europa |
Fnsi: sit-in di protesta mercoledì 11 alle ore 17 all’Ambasciata di via dei Villini |
L’informazione sta subendo in Ungheria una pericolosissima stretta autoritaria. La nuova Costituzione, entrata in vigore all’inizio dell’anno, ha ulteriormente aggravato un quadro già reso buio dalla legge sui media. Siamo all’asservimento del servizio pubblico, alla centralizzazione in mano governativa della diffusione delle notizie, all’epurazione di centinaia di giornalisti, alla chiusura delle poche voci informative indipendenti (Klubradio si è vista ritirare la licenza). I giornalisti ungheresi non possono essere lasciati soli: abbiamo il dovere di far sentire loro la solidarietà efficace non solo dei colleghi italiani, ma di quei movimenti e associazioni che in questi anni, nella società italiana, hanno difeso con impegno il diritto dei cittadini ad essere informati e si sono battuti contro ogni bavaglio. |
La Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, chiama tutti e tutte coloro che abbiano a cuore l’informazione libera a partecipare al sit-in che si terrà mercoledì 11 gennaio, dalle ore 17, davanti all’Ambasciata d’Ungheria a Roma (via dei Villini 12). Non si tratta soltanto di difendere l’informazione indipendente in Ungheria, per quanto importante. Questo è un passaggio cruciale per la credibilità stessa delle istituzioni europee. L’Unione non può vivere esclusivamente di parametri economici. Se l’Europa vuole avere un senso per i suoi cittadini, deve dimostrare di saper proteggere valori almeno altrettanto fondamentali quanto la stabilità finanziaria. Contro un governo che con le sue azioni si colloca fuori dai patti della Carta fondamentale europea, è il momento che l’Unione faccia sentire forte la sua iniziativa. |