Omicidio, altro che suicidio assistito. Così Marco Travaglio ha usato il Fatto quotidiano per attaccare la scelta di Lucio Magri e di chi lo ha assecondato. Imbracciando il codice penale, come se il codice penale italiano fosse la quintessenza del pensiero umano.
Tempo fa, non molto a dire il vero, chi spargeva le ceneri di un defunto al vento poteva essere incriminato per il reato di “Sottrazione di cadavere”. Il vicedirettore dl Fatto quotidiano chissà cosa avrebbe scritto allora, mica tanto tempo fa, anni ’70 e inizio ’80? Poi la legge, che lui invoca con tanta convinzione , è cambiata. Nel senso che anche in Italia è possibile oggi spargere le ceneri. Senza incorrere in alcun reato. Il reato non c’è più, non la sottrazione di cadavere che rimane, non c’è più l’equipollenza tra dispersione ceneri e sottrazione di cadavere. L’Italia è diventata così un po’ più civile e meno succube del Vaticano.
Il signor Travaglio lo sa oppure no? Le norme sono istantanee a volte sbiadite di tempi che cambiano. Di quando in quando qualcosa finisce fuori norma. Insomma le norme cambiano, altre volte le norme diventano desuete.
Ciò detto, quanta volgarità in queste considerazioni contro Magri e le domestiche “sudamericane”, con festicciole che il caro estinto avrebbe addirittura organizzato per i suoi amici. Peccato che Magri, per quanto capiamo, non abbia organizzato un bel nulla….Se non il suo suicidio.