L’esercito americano ha lasciato l’Iraq. Si lascia alle spalle 4500 soldati morti e 100 mila civili deceduti. Ma resta anche e soprattutto Falluja, dove in gran segreto e al riparo da occhi indiscreti gli Usa hanno usato bombe al fosforo e fatto una carneficina rimasta sostanzialmente indocumentata.
Chissà cos’altro ancora verrà poi fuori (vedi la notizia dell’altro giorno, ignorata dai media italiani, del ritrovamento casuale di carete gettate dai marines nella spazzatura, con su documentata una astrage di 24 civili…)
Solo i radicali, detestati per altre imprese discutibili (sul fronte Berlusconi), hanno avuto il coraggio di accusare apertamente l’amministrazione Bush di aver fatto carte false per intervenire in Iraq: per Saddam, in sostanza, era già pronto un lasciapassare concordato che è stato poi vanificato dall’inizio della guerra avviata con uso di false documentazioni.
Una guerra dunque come quella del Vietnam, innescata dai “falsi incidenti del golfo del Tonchino”? Pare proprio di sì.