Firenze, i senegalesi manifestano sabato, ore 15, piazza Dalmazia. Ecco l’appello che hanno lanciato per rispondere alla strage dei giorni scorsi. Ma prima ancora, come emerso dalla seduta solenne a Palazzo della Signoria, ecco la richiesta dei rappresentanti senegalesi: chiudete Casapound a cominciare dalla Toscana.
Appello Coordinamento Senegalesi in Toscana – Leggete, fate girare e partecipate
I nostri fratelli Mor Diop e Samb Modou sono stati assassinati e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike gravemente feriti da una mano armata dall’odio xenofobo, lucido e determinato. Tutti sono vittime della manifestazione estrema di un razzismo quotidiano che umilia sistematicamente la nostra dignità.La strage del 13/12 a Firenze necessita di una risposta ampia e plurale, che esprima lo sdegno per i barbari assassinii e la ferma volontà di operare concretamente perché simili fatti non si ripetano. E’ necessario che non ci si limiti all’abbraccio solidale verso la nostra comunità colpita ed alla partecipazione al nostro dolore solo per un giorno.
Occorre andare più a fondo e individuare tutte e tutti insieme come si è costruito nel tempo il clima che rende possibile l’esplodere della violenza razzista come è avvenuto il 13 dicembre a Firenze e solo due giorni prima a Torino con il pogrom contro un insediamento Rom. Bisogna interrogarci su come siano stati dati spazi, per disattenzione e/o per complicità, ai rigurgiti nazi-fascisti di gruppi come Casa Pound, quale ruolo abbiano avuto in questa escalation non solo i veleni sparsi dalle forze “imprenditrici” del razzismo, ma anche gli atti istituzionali che, a livello nazionale e locale, hanno creato, in nome dell’ordine e della sicurezza, discriminazioni e ingiustizie.
Chiediamo l’impegno di tutte e tutti per cambiare strada, intervenendo sul piano culturale e della formazione del senso comune, promuovendo il rispetto della dignità di ogni persona.
E’ necessario avere come punto di riferimento costante il riconoscimento dei diritti sociali, civili e politici delle persone immigrate, dei rifugiati e richiedenti asilo e dei profughi, eliminando i molti ostacoli istituzionali che contribuiscono a tenere in condizione di marginalità la vita di molti migranti in Italia.
Occorre dare piena applicazione al dettato costituzionale e alle leggi ordinarie che consentono la chiusura immediata dei luoghi e dei siti come Casa Pound, dove si semina l’odio e si incita alla violenza xenofoba.
Bisogna che tutte le energie positive, che credono nella costruzione di una città e di un Paese della convivenza e della solidarietà, si mobilitino unite per fare barriera contro l’inciviltà, il razzismo, l’intolleranza.
Nel 1990 Firenze fu teatro di spedizioni punitive contro gli immigrati e vi fu una reazione popolare, che dette luogo ad una grande manifestazione di carattere nazionale.
Facciamo un appello rivolto a tutte le persone di buona volontà, nella società e nelle istituzioni, ad unirsi a noi, in una manifestazione ampia, partecipata, pacifica, non violenta e contro la violenza, di carattere nazionale.
Una manifestazione che segni una svolta e l’inizio di un cammino nuovo, onorando le persone uccise e ferite in quella tragica giornata e capace di affermare in modo inequivocabile: mai più atti di barbarie come la strage del 13 dicembre.
L’appuntamento è a Firenze sabato 17 dicembre alle ore 15, partenza da Piazza Dalmazia, arrivo Piazza Santa Maria Novella
Per adesioni: perMorperModou@gmail.com – Coordinamento Regionale dei Senegalesi in Toscana
Firenze – L’inno del Senegal intonato spontaneamente dai membri della Comunità senegalese e un canto di preghiera funebre seguito da un lungo applauso.
Si è aperto così il Consiglio comunale straordinario in un gremito Salone dei Cinquecento.
Presente il ministro dell’integrazione Andrea Riccardi, l’arcivescovo Giuseppe Betori, il presidente della Regione, Enrico Rossi, l’imam Elzir Izzedine, il rabbino di Firenze Joseph Levi, la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso.
A prendere la parola per primo è stato il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani che ha letto i nomi delle vittime e dei feriti della strage: Mor Diop et Modou Samb, uccisi in piazza Dalmazia e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike ancora ricoverati negli ospedali fiorentini in prognosi riservata.
Il sindaco Renzi ha voluto ribadire che Firenze non è una città razzista ma “vittima del razzismo” ed ha ringraziato per la sua presenza il ministro Riccardi: ”un segno di attenzione dovuto per dirvi che noi siamo una comunità, per dirvi che siete parte fondamentale della nostra città e del nostro Paese”. “Il lutto cittadino proclamato per oggi – ha affermato Renzi – non è solo simbolo ma anche desiderio di condividere un dolore”.
Per la comunità senegalese ha preso la parola il suo rappresentante Pape Diaw che ha ringraziato la città per la reazione di solidarietà avuta ma ed è tornato a chiedere a nome di tutta la comunità come segnale concreto che Casa Pound sia chiusa a cominciare dalla Toscana.
Susanna Camusso invitata a portare la sua testimonianza ha dichiarato che quello che è successo a Firenze è stato alimentato da una ideologia fascista e razzista che rinasce.
Dal ministro Andrea Riccardi è arrivata la solidarietà alla Comunità senegalese e la conferma che “il governo italiano deve e vuole garantire la sicurezza per tutti non solo per gli italiani, non solo per i senegalesi, ma per tutti coloro che lavorano e vivono in questo Paese”.
Dopo il Consiglio Comunale straordinario, il ministro Riccardi ha fatto visita a Moustapha Dieng, e Sougou Mor, i due senegalesi ricoverati all’ospedale di Careggi dopo essere stati feriti, ieri, da Gianluca Casseri. L’altro ferito Mbenghe Cheike colpito all’addome è invece ricoverato all’ospedale di Santa Maria Nuova.
Concluso il Consiglio comunale straordinario in piazza Dalmazia, proprio dove Casseri aveva iniziato la sua caccia all’uomo e ucciso Mor e Modou, mille persone hanno dato vita ad una fiaccolata.
Sul fronte delle indagini la procura vuole chiarire la vicenda. Il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi ha dichiarato che si sta verificando l’ipotesi della presenza di eventuali concorrenti negli omicidi e nei tentati omicidi, non solo sotto il profilo materiale ma anche in forma di concorso morale.
In particolare tra l’azione al mercato di piazza Dalmazia e quella a San Lorenzo c’è un buco di due ore su cui la magistratura sta lavorando. Si cerca di ricostruire cosa abbia fatto Casseri in quelle ore prima di compire il nuovo attacco al mercato centrale.