In ricordo di Cesaria Evora e del suo petit pays je t’aime beaucoup, che era poi Sao Vicente. Ma soprattutto in ricordo della sua “saudade”.
Saudade. Il traduttore di Google dà chissà come “brama”….Un altro vocabolario indica un misto di nostalgia e struggimento.
E ancora: ricordo nostalgico, affettivo di un bene speciale che è assente, accompagnato da un desiderio di riviverlo…
E ancora: solitudine, in bilico tra passato vissuto con nostalgia e un futuro da desiderare…
La natura della saudade è ambigua: associa sentimenti di solitudine e tristezza, – ma, illuminata dalla memoria, guadagna contorno e espressione di felicità. Nella saudade c’è il sentimento di separazione e distanza da quello che si ama e non si ha. Ma tutti gli istanti della nostra vita non vanno ad essere perdita, separazione, distanza? Il nostro presente, appena raggiunge il futuro, subito lo trasforma in passato. La vita è un costante perdere. La vita è, perciò, una costante saudade…