SENEGALESE MORTO: PEDICA, SAIDOU VITTIMA LEGGE BOSSI-FINI
(ANSA) – ROMA, 9 NOV – ‘La tragica morte di Saidou deve far almeno riflettere perche’ e’ un morto della legge Bossi-Fini”.
Lo afferma il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica capogruppo del Partito in commissione Esteri che ricorda come Saidou Gadiaga morto il 12 dicembre del 2010 nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Brescia di piazza Tebaldo Brusato, e la cui agonia e’ stata ripresa da un video uscito l’altro ieri su Repubblica.it, era stato arrestato dai carabinieri perche’ sprovvisto del permesso di soggiorno e gia’ raggiunto da provvedimento di espulsione.
‘Se lo avessero fermato tredici giorni dopo, quando anche l’Italia recepiva, la normativa europea sui rimpatri che annulla il reato di inottemperanza al provvedimento di espulsione , le manette – afferma Pedica – non sarebbero scattate. Come Italia dei Valori abbiamo presentato un ‘interrogazione : le immagini, registrate da una telecamera puntata sull’atrio antistante le due camere di sicurezza, non mostrano solamente il calvario di un uomo che soffriva d’asma e che e’ stato abbandonato a se stesso: assieme a nuovi elementi , forse sottovalutati, si riapre, di fatto, una vicenda che da subito era sembrata controversa’. ‘Spero che Saidou abbia giustizia e che i nostri politici riflettano, il cittadino senegalese e’ stato vittima non solo della disumanita’ ma anche di una legge che era in netto contrasto con la normativa europea’, conclude Pedica.
(ANSA).