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Ore drammatiche anche per viceministri e sottosegretari nominati un mese fa. Che fine faranno?

Un requiem per questi personaggi che se fossimo ai tempi della repubblica sociale si chiamerebbero quelli dell’ultima raffica di Salò, insomma i i viceministri e sottosegretari di neanche un mese del governo Berlusconi.

Già, Catia Polidori (nella foto con Berlusconi), Aurelio Misiti e Giuseppe Galati. I primi due nominati sottosegretari, rispettivamente allo Sviluppo economico e alle Infrastrutture, lo scorso 5 maggio e poi promossi viceministri negli stessi dicasteri il 24 ottobre. Pochissimi giorni al governo invece per Galati, sottosegretario all’Istruzione dal 17 ottobre quando Guido Viceconte, che aveva ricoperto quell’incarico dal 4 marzo del 2010, è transitato con lo stesso ruolo al Viminale. Poco più di tre mesi nell’esecutivo per i ministri Nitto Palma e Anna Maria Bernini, alla Gustizia e alle Politiche europee dal 27 luglio di quest’anno; e per il sottosegretario all’Ambiente Elio Belcastro, nominato due giorni dopo. Sottosegretari dal 5 maggio a oggi Bruno Cesario e Antonio Gentile all’Economia; Roberto Rosso alle Politiche agricole; Giampiero Catone all’Ambiente, Luca Bellotti al Lavoro, Riccardo Villari alla Cultura. Del 18 aprile invece la nomina a sottosegretario al Lavoro di Nello Musumeci.

Ecco, che fine faranno? Ora che il laghetto ghiaccia dove andranno a finire questi anatroccoli? Holden Caulfield pensava perfino che sarebbe venuto un camion e se le sarebbe caricate via, le anatre del Central Park.  E questi?

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