Informazioni che faticano a trovare spazio

Il comune di Roma ai rom durante gli sgomberi: accetta la nostra proposta di sistemazione, altrimenti l’autorità ti “dovrà” togliere i figli…

La denuncia: «Dal Comune di Roma, intimidazioni ai rom»

Un professore di Roma Tre: il Campidoglio fa firmare ai nomadi un modulo che li obbliga ad accettare l’alloggio del Comune altrimenti rischiano di vedersi tolti i figli

Accetto l’offerta di alloggio del Comune di Roma. Non accetto? Allora confermo di essere stato informato che se non posso garantire ai miei figli un luogo salubre e sicuro e non ho mezzo sufficienti per soddisfare i loro bisogni le autorità possono intervenire per collocarli in un posto sicuro. “La rom che ci ha fatto vedere questo modulo del Comune  di Roma aveva appena incontrato agenti della Polizia Municipale durante lo sgombero al Canneto. Lei ha barrato la casella non accetto con quanto ne consegue, qualche altro invece ha invece accettato l’offerta proprio per evitare la terza casella…”.

Roma Tre, Aula Volpi del Dipartimento di Scienza della Comunicazione, l’ “Osservatorio sul razzismo” del terzo ateneo romano espone i risultati di una ricerca tra i campi rom della capitale in corso dall’estate ad oggi . Il monitoraggio è stato guidato dalla cattedra di antropologia, professore Francesco Pompeo. “Quando il nostro ricercatore Daniele Ulderico ha raccolto questo modulo abbiamo sgranato gli occhi – spiega il docente dell’Università Roma Tre -. Davanti avevamo una evidente intimidazione. Sotto forma di pressione psicologica molto forte, veicolata da valori come la famiglia e i figli, alla madre rom in questione l’autorità ha deciso di mandare un messaggio intimidatorio.  Tra l’altro usando l’articolo 403 del codice civile che è teso alla tutela dei minori. Ma che qui viene trasformato in uno spauracchio agitato con un’altra finalità, lo sgombero”.

Il professor Pompeo cerca di misurare le parole, ma la scoperta di questi moduli usati per gestire gli sgomberi dei rom dalla Polizia Municipale del Comune di Roma lo indigna e costituisce uno degli argomenti chiave della ricerca. “L’amministrazione comunale ha voluto in questi mesi fornire una immagine di efficienza e di controllo della situazione dei rom a Roma a fini di consenso – viene spiegato dai ricercatori dell’Osservatorio durante la presentazione della ricerca  -. Le informazioni raccolte da osservatori indipendenti testimoniano una realtà molto diversa, con enormi risorse a disposizione del Commissario straordinario – 30 milioni di euro tra i 18 stanziati dal Viminale, i 5 della Regione Lazio e i 7,5 del Comune – e pochi risultati verificabili. Nessuno dei nuovi insediamenti previsti dal piano nomadi è stato messo in funzione. Anzi, si sono sperperati 10  milioni di euro per la Barbuta, un posto a rischio inquinamento e non adatto all’insediamento umano. Infine che dire? Lo stesso piano nomadi è stato invalidato dal Consiglio di stato”. Resta il modulo che il professor Pompeo mostra: “In questo contesto, dopo la morte dei cinque minori e dopo le vicende della basilica di San Paolo, le modalità di intervento si sono ulteriormente irrigidite – spiega -. Questo modulo mostra allora il carattere punitivo che hanno assunto gli interventi anche a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza”.

Paolo Brogi

corriere.it   29.11.2011

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