A fine aprile 2009 il colonnello Gheddafi ha speso 19 milioni di euro per sottoscrivere, in occasione di un aumento di capitale, 258.433 azioni di Quinta Communications e ottenere così una quota del 10% della società. Questo si ricava dalle notizie sul web. Cliccate 258.433 e Quinta Communications, almeno venti i siti che iportano la notizia compreso quello de “Il giornale” e quello di Fulvio Scaglione vicedirettore di Famiglia Cristiana.
Se è così, i diciannove milioni di euro dovranno ora essere divisi in ragione delle quote di Tarak Ben Ammar (68%) e Berlusconi (22%), cioè a grandi linee in ragione di una quota di tre quarti e di un’altra di un quarto. In termini monetari salvo rivalutazioni significano cinque milioni circa a Berlusconi e il resto a Ben Ammar.
Intanto anche l’Ansa dopo Agenparl dà notizia dell’intervento del senatore Stefano Pedica (Idv), già richiedente spiegazioni sull’intreccio Berlusconi-Gheddafi nella Quinta Communications, sui carteggi di Berlusconi con Gheddafi:
LIBIA: PEDICA (IDV) BERLUSCONI SPIEGHI CARTEGGI CON GHEDDAFI
POL S0A QBXB LIBIA: PEDICA (IDV) BERLUSCONI SPIEGHI CARTEGGI CON GHEDDAFI (ANSA) – ROMA, 25 OTT – «Come denunciato dalla stampa francese e riportato oggi da molte testate italiane, Berlusconi lo scorso 5 agosto ha ricevuto una lettera da Gheddafi, leggendola nel suo testo integrale è evidente che più di una lettera verso l’occidente è un chiarimento fra soci d’affari».È quanto afferma in una nota il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica capogruppo del partito in commissione Esteri che sottolinea come «nella missiva Gheddafi si dimostra sorpreso dal comportamento dell’amico, socio, anche se afferma chiaramente di non ritenerlo responsabile circa quanto stia accadendo». Il senatore dell’ Idv chiede al premier di venire in Parlamento «a chiarire la sua posizione in aula circa la sua relazione d’affari con il defunto leader libico e circa la sua posizione politica ai tempi in cui le forze europee nella scorsa primavera decisero di intervenire in Libia». «Mi chiedo se realmente, come sostiene Gheddafi Berlusconi non era d’accordo» aggiunge Pedica secondo il quale è «doveroso, anche per l’immagine dell’Italia nei confronti degli altri paesi dell’UE,che questi punti vengano presto chiariti». (ANSA). COM-SES 25-OTT-11 13:47 NNN
FINE DISPACCIO–
cristina volpe ufficio stampa senatore pedica