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Indignati alla Banca d’Italia riportano indietro la lettera della Banca Centrale Europea

Crisi, tagli e ingerenze ue

Flash mob degli indignati: restituita
alla Banca d’Italia la lettera della Bce

Una versione gigante della missiva che impegna il Governo a tagli e sacrifici è stata portata lunedì a Palazzo Koch: «Riconsegnata al mittente» 

ROMA – «Indignati» a Palazzo Koch: la sede centrale della Banca d’Italia, in via Nazionale a Roma, oggetto questa mattina di una manifestazione contro la lettera che il governo italiano ha ricevuto dalla Banca Centrale Europea. Riconsegnata al mittente la lettera in cui Trichet e Draghi consigliavano al governo italiano ulteriori manovre economiche che i manifestanti considerano una «gravissima ingerenza».

BUSTA DA UN METRO – La lettera della Bce, che è stata riprodotta su grande formato e inserita in una grossa busta – circa un metro per 60 centimeteri – , è stata presa in consegna da un funzionario del gabinetto del Governatore della Banca d’Italia (foto in alto). La riconsegna è avvenuta di fronte al portone principale d’ingresso della Banca d’Italia che era presidiato dai carabinieri.
Gli «indignati», che si erano dati appuntamento e che erano guidati da esponenti della Federazione della Sinistra, hanno esposto di fronte ai fotografi il testo della lettera respinta al mittente. «L’Europa è governata attraverso questa dittatura delle banche, che chiedono di tagliare lo stato sociale – ha detto Fabio Alberti della Fds -. Per quanto ci riguarda Trichet e Draghi sono due privati cittadini».

CONTRO L’ARTICOLO 8 – Fabio Nobile (consigliere Fds alla Regione Lazio) ha aggiunto: «In questa lettera la Bce chiede di inserire nella manovra l’articolo otto col diritto di licenziare, la privatizzazione di tutti i servizi pubblici, il taglio delle spese superflue che rinviano in sostanza ai diritti fondamentali dei cittadini. Per questo è inaccettabile».

Paolo Brogi
10 ottobre 2011 Corriere.it

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