A quanto pare Giancarlo Torricelli producendo il suo tributo a Steve Jobs, a nome di Sel romana, non aveva messo in conto troppe cose.
La prima è che è difficile per un partito come Sel onorare un defunto di genio, peraltro liquidato da qualche simpaticone di base come un “miliardario” tout court. Torricelli non ci aveva poensato?
La seconda è che i manifesti, altro fraterno consiglio espresso dai contestatori, è meglio dedicarli a ospedali e quant’altro. E sia.
La terza è la bacchettata di Nichi Vendola che rivendica spazi informatici liberi. Vabbè.
La quarta è che probabilmente i fruitori della “mela” informatica devono essere in minoranza dentro Sel. E’ una supposizione, ma se è così anche questo conta.
La quinta è che Sel ha perso un’occasione di mantenere un minimo di decoro mentale, nel senso che fa specie questo litigio sulle spoglie del povero Jobs il quale forse sarebbe campato un po’ più a lungo pur di non permettere questo siparietto provincialotto in cui Torricelli – colto da un certo entusiasmo – avrà pure esagerato, concediamogli un po’ d’ingenuità però, ma insomma…