Partono dall’Esquilino e poi ci tornano. Le prime immagini sono in via Napoleone III, le ultime in piazza Vittorio sotto i portici di fronte al magazzino Mas. Un modo per far capire chi e perché…Tutto il resto è anonimo e in maschera, una manifestazione (musicale) dai toni piuttostoinsistenti e con tanto di fumogeni (a piazza di Spagna e a piazza Venezia) che venerdì si è svolta in piena città nonostante il divieto di Alemanno (gli organizzatori sarebbero stati poi identificati e denunciati), ufficialmente “contro la crisi”. Il tutto comunque è ora su you tube
http://www.youtube.com/watch?v=m0chPkwepAM
Venerdì dunque a Roma nonostante il divieto un folto gruppo di giovani mascherati tiene la sua manifestazione “contro la crisi” utilizzando la musica Hard Bass che viene diffusa da radioni portati in spalla. Eccoli dunque scendere all’inizio le scalinate di Piazza di Spagna, poi imboccare via Condotti, arrivare a piazza Venezia e al Vittoriano, passare infine al Colosseo prima di concludere a piazza Vittorio.
Hanno maschere in faccia (da zombi ma c’è anche un cappuccio da Ku Klux Klan e una maschera antigas, altri esibiscono faccioni da animale o da mostriciattoli vari, c’è anche una galleria di politici, c’è pure Hitler ecc). La musica è techno, si chiama Hard Bass, è il grido che fanno in coro ogni tanto, è una musica lanciata in Olanda e adottata in Russia e nell’est europeo dai gruppi neonazisti. E questa è cronaca di questi mesi.
Durante la musica si mimano risse. C’è anche il modo di lanciare fumogeni, come a Piazza Venezia, dalla sua postazione capitolina il sindaco li adocchierà, no?
Dall’Est europeo viene dunque questa roba. Il movimento legato all’Hard Bass ha preso piede soprattutto nei paesi dell’est Europa: Ungheria, Serbia, Slovacchia, Repubblica Ceca e molti altri. Per poi arrivare in Spagna e perfino in Cile. Su youtube si trovano vari video realizzati da gruppi che, maschere di carnevale o passamontagna sul volto, si lasciano andare ad una danza magari condita da accensione di fumogeni e torce. Dove? Nelle strade, nei supermercati, nelle piazze delle città. Sotto lo sguardo attonito e incuriosito dei passanti. Come se non bastasse il fenomeno ha trovato terreno fertile anche nelle curve degli stadi. E così decine di ultras si sono trasformati in ballerini.