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Berlusconi e Gheddafi tuttora soci: a chi andrà ora il 10% della partecipazione azionaria del rais nella Quinta Communications?

Ucciso Gheddafi. Più vicina ora l’eredità del socio Berlusconi che se niente è cambiato erediterà con l’altro socio Tarak Ben Hammar il 10% della Quinta Communication acquistato due anni fa dalla famiglia del rais.

Nel 2009 Gheddafi era entrato col suo capitale nella società messa in piedi vent’anni fa da Berlusconi e Ben Hammar per la produzione e distribuzione di film. Due anni fa il coup de théatre, Gheddafi viene inglobato nella società, da allora non risulta che nulla sia cambiato.

Anzi l’ultima precisazione è del marzo scorso, l’ha fatta lo stesso Ben Hamnmar dicendo: “«Il fondo sovrano libico Lybian Investment Authority, attraverso la società Lafi Trade, è presente con il 10% in Quinta Communications S.A., società di diritto francese controllata al 68% dal finanziere franco tunisino Tarak Ben Ammar, e in cui è presente anche Fininvest, con una quota del 22% detenuta attraverso la controllata lussemburghese Trefinance”.

Berlusconi poi ha iniziato a partecipare alla guerra contro il rais, un po’ obtorto collo a dire la verità, ma poi è andata come sappiamo.

Dal punto di vista del conflitto di interessi questa situazione segna un passo in avanti formidabile: due capi di stato che sono soci in affari e che si ritrovano poi in guerra, alla fine della quale uno dei due non solo batte l’ex socio ma ne incorpora anche la partecipazione azionaria. Fantastico, no?

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