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6 aprile, ore 3,32: l’Aquila ha ricordato stanotte. Anche le menzogne di una ricostruzione che non esiste

Ore 3,32, l’Aquila, un anno dopo. Nella città tutto come allora, nelle case i calcinacci, le crepe, la distruzione. La ricostruzione non esiste. Il presidente della Regione Chiodi (Pdl) oggi ha voluto strafare dicendo che l’Aquila è in piena ricostruzione, Massimo Cialente il sindaco dell’Aquila lo ha smentito passo passo.

Stanotte ecco le fiaccole all’Aquila per ricordare. E per dire no a questo governo inaffidabile. Migliaia di fiaccole hanno illuminato il lunghissimo e silenzioso corteo degli aquilani che stasera, dopo avere percorso alcune delle strade del centro, hanno raggiunto Piazza Duomo per la veglia di commemorazione delle 309 vittime del terremoto che il 6 aprile 2009, alle 3.32, distrusse il capoluogo abruzzese e altri 56 comuni.

Il corteo, aperto dai gonfaloni dell’Aquila e del Giappone – nazione che ha dato un notevole contributo di solidarieta’ – dalla Fontana Luminosa ha raggiunto la Casa dello Studente e poi la piazza centrale. Tra i partecipanti, anche il capo della protezione civile, Franco Gabrielli.

Domani sara’ giorno di lutto cittadino. Sono attesi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, i quali parteciperanno alla messa solenne di suffragio che sarà celebrata alle 12 dall’arcivescovo metropolita Giuseppe Molinari nella Basilica di Collemaggio, parzialmente agibile dopo i crolli del 6 aprile 2009. La partecipazione del capo dello Stato è stata annunciata dal sindaco, Massimo Cialente, che lo aveva invitato, e che lo ha ringraziato a nome della cittadinanza affermando che “la sua presenza rende commossi e onorati tutti gli aquilani”.

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