Uno dei primi migranti, attraverso il latino di Virgilio, spiega così la situazione:
“Ipse ignotus egens deserta Libyae peragro Europa atque Asia pulsus…”.
E’ Enea e sta dicendo:
“Io stesso, senza più identità, povero, percorro i deserti della Libia, respinto dall’Europa e dall’Asia…”.
E’ l’Eneide, a scuola una volta la facevano studiare e anche un po’ odiare. Eppure spiegava già parecchie cose. Contro il povero migrante Enea c’era allora mobilitata Giunone.
Mariolina Mallo, insegnante, ci ha fatto su tempo fa uno spettacolo. L’ha messo in scena il teatro Argot di Roma. Che dire?
Corsi serali di Eneide in Val Padana? Ma anche al Viminale? E per le isole? Ecc ecc