Alla luce dei danni subiti dai reattori della centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha richiesto di intensificare la frequenza di rilevamento dei livelli di radioattività ambientale per monitorare i potenziali effetti della ‘nube contaminata’ proveniente dall’Oriente.
L’Arpa, Agenzia regionale per la Protezione Ambientale del Lazio ha così aumentato le rilevazioni, passando da una misurazione settimanale ad una giornaliera.
Nella regione non risultano ‘venti radioattivi’: “Le misure ordinarie eseguite nell’ambito della rete Resorad sono allineate alle medie nazionali e non mostrano motivi di preoccupazione” per il passaggio della nube. Lo sottolinea in una nota Corrado Carrubba, commissario straordinario di Arpa Lazio. “La nostra Agenzia, a seguito dell’attenzione resa necessaria dai recenti gravi fatti accaduti in Giappone e da indicazioni in tal senso già ricevute dagli uffici della presidente Polverini, ha elevato il livello di attenzione in raccordo con Ispra, anche per poter misurare attentamente le eventuali alterazioni determinate dal trasporto di isotopi a lunga distanza atteso in questi giorni”. Insomma, la nube di Fukushima non desta preoccupazione, almeno per il momento.