Case di enti. Non ci sono solo quelle del Trivulzio a Milano. C’è pure Roma. Ecco, tanto per esemplificare, in via dei Quattro Venti a Roma in un appartamento Enasarco di 96 metri quadri, a un prezzo d’affitto stracciato, si era piazzato tempo fa uno di quei signori col fazzolettino verde brillante nel taschino che si vedono la sera in tv per il fatto che io conduttori tv li considerano del pollaio. E così questi signori col fazzolettino verde nel taschino sono soliti pontificare su tante, troppe questioni. Compresa la casa.
Ora l’ingegnere Roberto Castelli, ecco l’affittuario Enasarco di via dei Quattro Venti, uomo dal taschino verde, non mi risulta che sia né romano né un rappresentante di commercio di quell’ente. Come dice il suo Borghezio dovrebbe essere un “patriota padano” (magari neanche lì poi vanno bene le cose visto il risultato delle ultime elezioni a Lecco, dove il candidato Castelli è stato trombato).
Detto questo, perché mai il patriota Castelli – lo stesso che è andato a passare patriottiche vacanze estive con tutta la famiglia in una struttura del ministero di giustizia a Is Arenas – ha goduto del privilegio di avere a Roma una bella casetta a costo irrisorio? Forse perché all’Enasarco avevano apprezzato il suo fazzolettino verde?
di seguito un articolo del 2008 dal Corriere della sera:
Enasarco Le case messe in vendita
Affitti popolari e privilegi anche a Pompa e Gaucci
ROMA – Pio Pompa, collaboratore del Sismi sotto inchiesta: 165 metri quadri in via dei Georgofili 123, 698 euro di affitto. Luciano Gaucci, chiacchierato «patron» del Perugia finito a Santo Domingo: altri 168 metri quadri, al piano di sotto, a 700 euro. Oppure, Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia e senatore della Lega: 96 metri quadri a Monteverde, 600 euro. Affitti spesso irrisori, negli immobili Enasarco, e ora anche il vantaggio come inquilini di esercitare il diritto di prelazione sulle 26 mila case (16 mila a Roma, 5 mila a Milano) tra poco in vendita. «Cercherò di far approvare lo sconto del 30% per la prelazione degli affittuari», promette il presidente della Fondazione Brunetto Boco, ex Uil, annunciando la dismissione del patrimonio immobiliare. «Mi è arrivata la lettera, una tegola, ma io resto lombardo – spiega Castelli -. E poi quello è un caseggiato popolare, pago 700 euro con le spese». Insomma, si vedrà. «Roma da bere», l’ ha ribattezzata ieri un pensionato Enasarco coinquilino di questi nomi eccellenti, preoccupato per la vendita: un «tesoro» già costato guai al furbetto del quartierino Stefano Ricucci, che in mezzo alla scalata alla Rcs, pensava anche all’ Enasarco e ora si ritrova rinviato a giudizio con l’ ex presidente dell’ ente Porreca. Un tesoro in cui, per Federagenti, i rappresentanti di commercio sono appena il 4% degli inquilini. «Chi può comprerà, certo, ma noi?». Anziani pensionati, età tra i 60 e gli 80 anni, accorsi ieri sotto l’ ente con due presidenti di municipio (Cinecittà e Ardeatino), preoccupati per il futuro. Ma decisi ad accendere i riflettori e a fare nomi. Elio Vito (Fi) a Farnesina, Girolamo Sirchia sulla Nomentana, Mario Palombo al Portuense, Benedetto Adragna (Pd) al Della Vittoria vicino a Donato Bonanni, figlio del leader Cisl, Francesco Amoruso (An) ai Parioli accanto a Francesco De Gennaro, figlio del commissario ai rifiuti, e al capo della polizia Antonio Manganelli. «Inquilini eccellenti? Affittiamo a chi ci garantisce di pagare. E poi siamo una fondazione privata». Parola di Boco. Il match vero inizierà a maggio.
Brogi Paolo