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Gli orribili “baltaghia”, squadroni della morte dei despoti arabi

Baltaghia, squadroni della morte per i despoti arabi. Dal blog di Karim Metref, sociologo algerino:

Prima di cadere, il despota egiziano Hosni Mubarak ha fatto conoscere al mondo intero il suo esercito dell’ombra:  i Baltaghia. Ma veramente, baltaghia, questo nome si potrebbe applicare all’intera classe dirigente del mondo odierno.

Baltaghia è il nome dato dalla popolazione all’esercito nascosto del regime. Si tratta di un vero e proprio esercito fantasma fatto di piccoli e grandi criminali. tepistelli dei quartieri poveri, piccoli rivenditori di droga, prosseneti… ma anche malviventi di alto bordo, mafiosi, capi banda, trafficanti internazionali… Tutta una fauna di personaggi poco raccomandabili utilizzati per tenere la società sotto la morsa della paura. Sono loro che informano la polizia politica di ogni movimento sospetto. Sono loro che regolarmente uscivano per strada armati di bastoni e di pietre per reprimere le manifestazioni dell’opposizione. Ne sa qualcosa il movimento Kefaya, le cui manifestazioni venivano sempre interrotte dalle incursioni di gruppi di giovani con i bastoni che gliele davano di brutto. Questo poi giustificava l’intervento della polizia che invece di arrestare o bastonare gli intrusi, se la prendeva con i manifestanti inermi. E di nuovo giù con le botte.

Con i baltaghia di Mubarak hanno avuto a che fare le varie carovane di solidarietà con la striscia di Gaza. Cittadini statunitensi, britannici, europei e di altri paesi. Persone che Mubarak non poteva arrestare senza creare imbarazzo ai governi amici occidentali. Allora il loro problema fu affidato alla criminalità comune.

I baltaghia furono anche la mano d’opera utilizzata dai due regimi algerino e egiziano, per scatenare la vera e propria guerra del calcio prima degli ultimi mondiali. Guerra di insulti, offese, dichiarazioni razziste e anche di aggressioni fisiche tra le popolazioni dei due paesi. Gamal Mubarak, il figlio di Hosni (sicuramente dopo accordo con i servizi algerini) gli lanciò all’assalto del bus dove erano trasportati i giocatori della nazionale algerina. Poi i servizi algerini scatenarono una vera e propria caccia all’egiziano per le strade di Algeri e poi anche di Khartoum (dove si era giocata la partita decisiva) mandando in Sudan 40 aerei pieni di criminali armati e pagati per fare male.

Baltaghia sono quei piccoli delinquenti che sono usciti un po’ daperttutto per diffedere i regimi. Baltaghia sono i mercenari lasciati per le strade di Tripoli dallo spietato clan di Gheddafi e dei suoi figli per massacrare il popolo libico reo di non sottomettersi più alla loro follia.

Ma l’uso dei criminali comuni per mantenere l’ordine non è una invenzione dei regimi nordafricani. È una vecchia pratica molto conosciuta da tutti i regimi e da tutti i sistemi più o meno corrotti. In fondo cosa sono i mercenari delle multinazionali della sicurezza? I cosìdetti “contractors” della Blackwaters e altre fabbriche del terrore. Cos’altro sarebbe la legione straniera francese, se non una enorme armata di Baltaghia di varie nazionalità. Cosa sono quei ragazzi dalla testa rasta e con bastoni da baseball dipinti coi colori del tricolore che si scatenraono contro gli studenti aRoma, pochi mesi fa?

Cossiga poco prima di morire, in una intervista al quotidiano La Nazione (http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406), lasciava queste straordinarie istruzioni sull’uso dei Baltaghia per reprimere le rivolte degli studenti: «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.

(…) Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano.»

I baltaghia di cui ho parlato finora sono in genere piccoli delinquenti di quartiere, piccoli spacciatori, sfruttatori di prostitute, piccoli fascistelli frustrati… gente povera ai quali contro la loro collaborazione lo stato permette di vivere nell’illegalità o di mantenere una illusione di potere su altri più sfigati di loro. Ma, se si guarda bene, non sono semplici Baltaghia anche quei governanti del terzo mondo che vigilano sugli interessi delle multinazionali e delle potenze neocolonialiste contro un pezzettino della torta e il potere assoluto sui loro rispettivi popoli?  Altro non sono che Baltaghia che appena non obbediscono più ai padroni o diventano deboli o inutili, vengono semplicemente eliminati come spazzatura umana. L’esempio di Saddam utilizzato per fermare la sinistra irachena e l’avanzata iraniana, per impoverire e far arrettrare il proprio popolo, e poi appeso come un cane ad una corda di nylon da due soldi, la dice lunga su quella classe di Baltagha internazionali.

Ma in realtà chi regna con i Baltaghia è sempre un baltaghi. Quindi non altro sono anche i governi delle potenze coloniali che usano questi metodi sporchi per tenere vivo un sistema economico ed un ordine politico mondiale che sta distruggendo tutto il pianeta e trasformando gli esseri umani in semplici macchine a lavorare, consumare e fare la guerra.

Quindi, Baltaghia sono la stragrande maggioranza dei governanti dell’Africa, dell’Asia e dell’America latina (Compreso Chavez e altri come lui, non è che i Baltaghia di sinistra siano meglio degli altri, alla lunga si va a finire sempre lì). Ma Baltaghia sono soprattutto i governanti delle potenze del mondo Stati Uniti, Europa, Cina, Giappone, russia… e quant’altro. Obama compreso. Anche qui mi dispiace per chi ci ha investito tanta speranza. Ma non credo che, nello stato attuale delle cose, possa arrivare un “non-baltaghi”, cittadino onesto ed integro a governare una qualsiasi potenza economico militare. Perchè un non Baltaghi in mezzo a così tanti Baltaghia avrebbe la vita molto breve.

Quindi lo slogan “Irhal” (vattene) sollevato prima dai tunisini poi dagli egiziani e adesso dai libici, non avrà effetto che quando sarà sventolato da tutti i cittadini del pianeta in direzione dell’intera classe politica mondiale attuale assoggettata agli interessi delle banche, delle multinazionali e dell’industria bellica. Che se ne vadano. tutti!

“Que se vayan. todos!”

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