Ventiquattro anni a Busca per Simonetta Cesaroni. Via Poma, sembra dunque risolto l’omicidio del 1990. E l’altro omicidio?
Già, nel 1984 una pensionata nubile fu massacrata in camera da letto nel secondo palazzo di via Poma, quello con la scala E (nella foto il palazzo che si vede per intero, mentre sulla destra c’è lo spigolo del palazzo in cui è morta Simonetta Cesaroni).
Si chiamava Renarta Moscatelli, era figlia di un vicecomandante dell’arma dei carabinieri.
Insomma sei anni prima di quel 7 agosto del 1990 quando Simonetta Cesaroni viene uccisa con 29 coltellate tra le 17,30 e le 18,30 di un pomeriggio afoso al terzo piano della scala B di via Poma 2, nel palazzo drimpettaio della scala E era stata uccisa questa donna di 68 anni, pensionata, nubile, casalinga.
La Moscatelli fu ritrovata alle 13,30 di mercoledì 24 ottobre 1984 al primo piano della scala E nella sua camera da letto. Aveva l’ osso ioide (più noto come pomo d’ Adamo) rotto. Il delitto è rimasto insoluto.
Ma quello che fa ancor più tristezza è che è stato oscurato dall’altro delitto, quello più recente e con vittima la giovane Simonetta. Nel giorno della condanna di Busco bisogna dunque ricordare anche la povera Moscatelli, un omicidio troppo dimenticato.
Restano lì in via Poma 2, tra i palazzi (sono tre, di cui due “toccati” da omicidi), cinquanta appartamenti con tante altre storie, comprese quelle di tradimenti e altre violenze.
Tradimenti come quello che portò all’ arresto, nel ‘ 44, di Stefano Siglienti, futuro ministro delle finanze. A casa sua ci andava mezzo Partito d’ Azione, persone come Emilio Lussu o Riccardo Bauer. Poi però arrivò la Gestapo, su una spiata. E prese tutti gli azionisti che trovò.
Andò meglio ai fratelli Berlinguer, Luigi ed Enrico, che quando soggiornavano a Roma dormivano lì in via Poma dalla zia Ines.
Molti anni prima che Renata Moscatelli, figlia di un vicecomandante dell’ arma dei carabinieri, venisse trucidata inaugurando nell’ 84 la stagione dei delitti di via Poma.
P.S.: nell’ingresso di Via Poma c’è anche una vecchia insaegna in stagnola “Vietate le biciclette”. Ora a parte che ci sono motorini ovunque, fa un po’ tenerezza quel proclama al vento nel posto che non brilla certo per divieti. Vietate le biciclette. Va un po’ peggio per il settimo comandamento,
quello che vieta gli omicidi. Perché in via Poma i delitti non sopno certo mancati…