Il contagio tunisino, in Algeria e in Egitto, dove due uomini si sono dati fuoco a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Ma manifestazioni ci sono state anche in Yemen e in Giordania, tutto lo scacchiere arabo è in ebollizione. In Egitto Abdel Hameed si è dato alle fiamme di fronte al parlamento egiziano, secondo quanto riferito dal website Ahramonline (nella foto proteste oggi al Cairo).
L’uomo, il 49enne proprietario di un ristorante Abdo Abdel Hameed, si è buttato addosso il contenuto di una tanica di benzina e poi, con dei fiammiferi, ha dato fuoco ai suoi vestiti. I passanti hanno cercato di salvargli la vita, ma solo l’intervento di un tassista con un estintore è riuscito a domare le fiamme. Un’ambulanza ha portato Abdel Hameed nel vicino ospedale di Kasr El Aini..
Secondo il fratello, Abdel Hameed si è dato fuoco per protestare contro il sistema di assegnazione del pane. Hamada ha spiegato che il fratello ha deciso di recarsi al Cairo per protestare contro il sistema di voucher che assegna venti pani al giorno a ciascuna famiglia, senza contare il numero dei suoi componenti. L’uomo, ha raccontato ancora il fratello, si è lamentato più volte con le autorità locali, considerando il numero di 20 pani insufficiente per la sua famiglia e anche per il suo ristorante, ma invano.
Il tragico gesto di Abdo Abdel Hameed evoca il tentativo di suicidio di un venditore ambulante tunisino di 26 anni, Mohamed Bouaziz, che il 17 dicembre si immolò per protestare contro il rincaro dei prezzi e l’aumento della disoccupazione. Da quel gesto ebbe origine la “rivolta del pane”, sfociata con la deposizione del presidente Zine El-Abidine Ben Ali.
Ieri centinaia di studenti e attivisti yemeniti sono scesi in strada per una marcia che si è snodata dall’università della capitale, Sanàa, fino all’ambasciata tunisina. A riferirlo è il sito Gulfnews.
Al grido di «Libertà per la Tunisia, Sanàa vi saluta mille volte», i dimostranti hanno inneggiato alla rivoluzione, chiamando tutti gli arabi a ribellarsi contro i loro governanti, come accaduto nel Paese maghrebino.
Proteste analoghe anche in Giordania, dove tremila persone, fra iscritti ai sindacati, islamisti ed esponenti della sinistra, hanno partecipato a un sit-in davanti al Parlamento di Amman. «In Giordania soffriamo proprio come i tunisini», ha arringato la folla il leader del braccio locale dei Fratelli musulmani, Hammam Saeed.